Ho un piantagione di noce nazionale di 10 anni, che hanno un tronco con una circonferenza tra i 40 ed i 50 cm però molto flessibile al punto che non riescono a stare in piedi senza tiranti ed inoltre mantengono a lungo le foglie verdi rispetto alle altre piante che le perdono tutte nel giusto periodo. Vorrei sapere se i due fenomeni hanno qualcosa in comune, cos’è che li causa, e se c’è un rimedio. Grazie

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Salve. Ho costruito artigianalmente un bio-compostatore ottenendolo da un fusto di plastica al quale ho sostituito il fondo con una rete metallica (a maglia di circa 1 cm) e aprendovi dei piccoli fori sui lati per favorire l’areazione. Avrei alcune domande per ottenere una giusta compostazione: 1 – ogni quanto devo rimescolare il compost? Rimescolarlo troppo di frequente può essere un problema? 2 – la presenza di un numero elevato di moscerini è un buon segno? O devo coprire il compost con uno strato di terra? 3 – anche la presenza di un numero elevato di vermi, larve di vari tipi e ragni è un buon segno? 4 – ho letto che la carta dei quotidiani può essere utilizzata perchè l’inchistro non contiene piombo. posso utilizzare quindi anche la carta assorbente della cucina anche se stampata (decorata con disegni colorati)? se si, può essere utilizzata anche se unta? 5 – come si può capire se (dopo alcuni mesi) il compost ottenuto è buono e non contiene sostanze nocive?

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Ho da poco appreso che l’acetaldeide è considerata un possibile cancerogeno. Se non ricordo male dagli scarsi studi di biochimica, però, gli alcoli più semplici vengono metabolizzati in aldeidi dall’enzima alcol-deidrogenasi; infatti, che io sappia, la causa della cecità nelle intossicazioni da metanolo è dovuta all’azione retinotossica della formaldeide in cui viene convertito. Insomma, mi devo preoccupare quando bevo birra o vino oppure quando faccio le pulizie con l’alcol etilico denaturato?!

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Ho ricevuto risposta alla mia domanda del 10 marzo 2003 e vorrei alcuni chiarimenti: l’uomo bianco del Nord Europa e l’esquimese sono tra loro interfecondi e producono prole fertile, quindi, se ho ben capito, appartengono alla stessa specie, ma a differenti razze. Lo stesso penso si possa dire per il lupo e il cane domestico. Alcuni antropologi, ipotizzando un’origine monocentrica e africana dell’Homo sapiens, quindi, una grande omogeneità genetica, rigettano l’idea che la nostra specie possa essere oggettivamente classificata in razze, e, a maggior ragione, rifiutano l’abbinamento razza – qualità morale o attitudine. Secondo la Sua risposta, invece, le razze esistono. Come é stato possibile, se é vera l’origine monocentrica, che si siano formate razze diverse ovvero un insieme di individui appartenenti alla stessa specie e aventi una serie di caratteri ereditari comuni che li differenziano dagli altri? La diversità di caratteri congeniti può, con il succedersi delle generazioni, scomparire o modificarsi? Per esempio l’uomo bianco che per centinaia di generazioni vive all’equatore può acquisire i caratteri ereditari dell’uomo nero? Grazie. Rino Fraboni

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Ho trovato un gruppo di tre bozzoli d’insetto (disposti a grappolo) attaccati ad una trave di legno, quando, per pulire, ho spostato uno scatolone che stava lì, poggiato a terra, già da tempo. La mia casa, affacciandosi su di un cortile interno, è normalmente invasa da molte specie di insetti (ragni, grilli, cavallette, mantidi ect.) e quindi sono abituato a questa “convivenza”. La comparsa di questa nuova “forma di vita” mi ha, non dico preoccupato, ma incuriosito, non riuscendo a capire di cosa si trattasse. Staccando i bozzoli ho notato che erano ancora pieni degli insetti che contenevano, avvolti in una sorta di sostanza gelatinosa. I tre bozzoli erano di color sabbia, affusolati (lunghi 3-4 cm) e presentavano una superficie ondulata. Quando ho aperto i bozzoli questi si sono rotti impedendomi di riconoscere l’insetto che contenevano, rilasciando allo stesso tempo una polvere bianca. Puoi aiutarmi a capire di cosa si trattava?

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Ho letto: – che nell’uomo che vive da 1200-1600 generazioni nel Nord Europa, tra l’altro, il gene che produce la melanina é scomparso, mentre é attivo nelle popolazioni che vivono in zone dove più forti sono le radiazioni UV; che ogni forma di vita subisce un processo di “trasformazione” che modifica le caratteristiche fisiche, genetiche, morfologiche dell’individuo che non sempre conducono alla formazione nuove specie. Domanda: le popolazioni che hanno un diversa civilizzazione possono avere caratteristiche neurobiologiche diverse (per esempio il cane ha le stesse caratteristiche neurobiologiche del lupo)? L’uomo del Nord Europa e l’eschimese possono essere considerate due sottospecie appartenenti alla stessa specie? Cosa si deve intendere per caratteristiche neurobiologiche? Grazie

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Salve. Partendo dalla premessa che l’evoluzione degli esseri viventi è un fenomeno che non si è mai fermato e che a tutt’oggi continua, mi chiedo se questo processo porterà ad esseri viventi più evoluti dell’uomo. E’ possibile ipotizzare quindi che un giorno altri esseri viventi prenderanno il nostro posto nel dominare la terra? E se fosse possibile è stato ipotizzato come potrebbero essere? Grazie. Stefano

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Posso capire che l’evoluzione procede per “errori”, che si rivelano utili, ma non riesco a capire come le specie possiedano un numero diverso di cromosomi. Infatti la comparsa di un cromosoma supplementare (ad esempio nell’uomo) e’ un errore genetico che causa malattie gravissime o letali, come può costituire un vantaggio? Qual è l’esatto meccanismo che produce specie con un numero diverso di cromosomi?

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Grazie ancora per la vostra attenzione! la domanda che vorrei porvi è la seguente: nell’ambito della struttura del promotore di geni eucariotici: SAR e local region control sono la medesima cosa? L’analisi istochimica dei geni reporter GUS e CUT (quest’ultimo che gene indica?) in cosa consiste? Vi prego risolvetemi questo problema! Sui libri danno per scontate queste nozioni.

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A volte sui muri delle case, all’interno degli ambienti, si sviluppano muffe, queste vengono trattate con ipoclorito di sodio, idrossido d’ammonio o altre sostanze. In cosiderazione che l’ambiente solitamente è chiuso le sostanze utilizzate potrebbero far insorgere intossicazioni o allergie, gravi quanto le allergie dovute alle muffe. Quale sostanza si può cosiderare più sicura da questo punto di vista. Grazie e distinti saluti

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Nei processi di depurazione delle acque, la demolizione o decomposizione di alcune sostanze si attua attraverso due meccanismi: aerobio e anaerobio. Vorrei conoscere il nome dei microorganismi che operano questa degradazione, e vorrei sapere esattamente da che sostanza partono e che elementi o sali ottengono. Vorrei inoltre sapere se è possibile sviluppare delle colonie su terreni di coltura e come si procede (vorrei riuscire a identificare le colonie). Saluti Kim.

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