Il processo consiste nell’avvicendarsi di reazioni di degradazione dei residui vegetali ed animali, fino ad ottenere un fertilizzante organico contenente percentuali variabili di humus in funzione del materiale di partenza e del tipo di reazioni avvenute, che dipendono dalle condizioni ambientali.
Le reazioni Biochimiche sono variabilissime, dipendenti anche dai microorganismi presenti ed alcune sono assolutamente sconosciute.
Esse avvengono sia in condizioni di anaerobiosi (assenza di ossigeno) che in condizioni di aerobiosi. Se prevale l’aerobiosi in generale ci sara’ un piu’ rapido processo di humificazione ma con una percentuale di humus finale minore.
Queste sono regole di larga massima che portano a comprendere perche’ un maggiore arieggiamento della massa porta ad una cospicua respirazione con una conseguente “bruciatura” di materia organica.
Con l’arieggiamento vengono anche perduti i composti dei sali minerali volatili e fra tutti il piu’ importante: l’azoto sotto forma ammoniacale.
Fatta questa premessa passiamo a rispondere brevemente alle domande formulate:
1) In generale arieggiare piu’ nel periodo estivo quando la temperatura e’ piu’ alta e meno in inverno.
2) e 3) La presenza di insetti, larve, molluschi ecc. è un buon segno dell’andamento del processo;
4) attualmente gli inchiostri usati per i quotidiani non contengono piombo ma queste sostanze sono in continua evoluzione e a volte contengono altri elementi chimici altrettanto dannosi.
5) In generale dovremmo effettuare una analisi chimica molto approfondita e specialistica. Da qui la raccomandazione di utilizzare materiali il piu’ possibile esenti da inquinanti.
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