Vorrei sapere qualcosa sulla produzione della birra

La tecnica di fabbricazione della birra è vecchia di secoli.
Si tratta di un cosiddetto processo dove si usano “biotecnologie” di quelle cosiddette “dolci” con l’utilizzo di fermenti (lieviti).

Al processo partecipano anche enzimi e si compone di quattro fasi:

Preparazione del malto: miscelazione dell’infusione di malto con acqua e semi di cereali frantumati, riscaldando fino ad una temperatura che favorisca la completa conversione in zuccheri dell’amido contenuto nei cereali (qui entrano in giuoco gli enzimi che idrolizzano l’amido contenuto nel seme di cereale (orzo, riso, Frumento ecc.).

Bollitura del “mosto di malto” così ottenuto con conseguente concentrazione e quindi aggiunta di luppolo e di altre componenti.

Fermentazione alcoolica, provocata con aggiunta di lieviti al mosto, che causa la formazione di alcol e anidride carbonica gassosa, ambedue prodotti della azione dei lieviti sugli zuccheri.

Invecchiamento, in cui le proteine presenti vengono sedimentate oppure “digerite” dagli enzimi; tale processo può durare dalle due alle ventiquattro settimane.

Oggi si preferisce separare dal mosto l’anidride carbonica che si forma durante la fermentazione per reintrodurla nella birra durante l’ imbottigliamento.

Un ulteriore passaggio prima dell’ìmbottigliamento prevede la chiarificazione:
La limpidezza uniforme delle birre odierne è dovuta a sistemi di filtraggio che adoperano a tale scopo cellulosa e farina di diatomee (farina fossile).

Vengono aggiunti spesso anche additivi per la stabilizzazione della schiuma ed il mantenimento del vigore: questa pratica è meno diffusa nei birrifici europei. Quasi tutte le birre, sia in bottiglia che in lattina, vengono pastorizzate direttamente nel contenitore per evitare che i lieviti accidentalmente passati nei filtri provochino un’ulteriore fermentazione.
La birra naturale, spillata dalla botte, non è pastorizzata e va conservata a bassa temperatura.