Mi piacerebbe conoscere la formula che lega la magnitudine della Luna alla sua fase. Inoltre, come mai nelle formule delle effemeridi fisiche, non rientra mai il diametro del corpo celeste? Eppure Giove dovrebbe apparire più “esteso” e dunque più brillante, ad esempio, di Marte alle loro rispettive opposizioni, a maggior ragione poiché l’albedo di Giove è più alta di quella del pianeta rosso…

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Cosa succederebbe se un’ipotetica astronave riuscisse a passare nello spesso strato di nubi di Giove senza ricevere nessun danno e atterrare sull’oceano di idrogeno liquido? Come apparirebbe l’ambiente, e se l’astronave si fermasse sugli strati alti dell’atmosfera di Giove dove la pressione è quella s.l.m ed un uomo uscisse senza nessuna protezione? Quanto vivrebbe respirando idrogeno ed elio?

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Ho letto un libro di Hancock (L’enigma di Marte) che, a parte le ciarlatanerie sul presunto volto di Cydonia, presentava anche interessanti capitoli sugli asteroidi. Dal libro risultava che gli impatti apocalittici non sono poi così rari e che la Terra ultimamente ha sfiorato per poco dei giganteschi bolidi… vi risulta questa cosa? La soluzione missilistica può essere veramente quella risolutiva?

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A proposito dell’argomento “nascita del sistema solare”, siccome non sono sicuro di aver capito correttamente quello che ho letto in un libro, vorrei pregarvi di dirmi quali errori vi siano in questa grossolana e abbreviata descrizione: nube informe di idrogeno che, nell’ambito della Galassia, viene dotata (da cause esterne alla nube stessa) di circolazione antioraria. Questa circolazione, a poco a poco produce: 1 – contrazione gravitazionale, cioè nascita della forza di gravità, con addensamento di materia verso il centro per dare origine al protosole e quindi al sole. 2 – addensamento di materia in alcuni punti per dare luogo ai pianeti. Ammettendo che le cose vadano piu’ o meno come sopra descritto, mi sembra che cio’ sia in contrasto con quello che avverrebbe alle particelle di acqua di un recipiente che venisse posto in rotazione. Mi sembra che anziche’ manifestarsi una forza centripeta, sulle particelle agirebbe una forza centrifuga che tenderebbe ad addensarle lungo le pareti del recipiente, con la formazione di una specie di cavita’ al centro. Vi sarei grato se mi spiegaste tutti i punti erronei del ragionamento.

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Circa due settimane fa i telegiornali nazionali hanno esordito con la notizia che un oggetto di 1,5 km di diametro potesse in un prossimo futuro colpire la Terra; lungi dal voler creare ulteriori allarmismi inutili, la mia curiosità riguarda la effettiva pericolosità di un simile oggetto. Infatti ciò che mi domando sono i seguenti punti: 1) a che velocità e con che potenza un simile oggetto può giungere al suolo; 2) quanta parte della sua massa viene bruciata dall’attrito con l’atmosfera; 3) la quantità di energia sprigionata dall’impatto (con un esempio per riuscire a chiarirlo nella mente); 4) quali possono essere gli effettivi risultati dell’impatto sulla crosta terrestre (per analogia, il cratere che ne risulta a quale potrebbe assomigliare rispetto a quelli della Luna); 5) la vera distanza minima per la quale un simile oggetto possa essere catturato dall’attrazione gravitazionale del nostro pianeta.

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