Con il termine “biomassa” si intende letteralmente “la massa, la quantità di materiale biologico”.
È un termine comunemente utilizzato in Ecologia e assume significati leggermente differenti a seconda dell’argomento che si sta trattando.
In un ecosistema si può infatti quantizzare la “biomassa” e monitorarla nel corso del tempo per evidenziarne ad esempio un aumento oppure una diminuzione (tale variazione è spesso legata a fattori come la stagionalità).
In un impianto di depurazione che utilizza microrganismi è necessario tenere sotto controllo la biomassa per evitare che esca dai valori ottimali.
La biomassa che va a costituire i nostri rifiuti è quella porzione detta “rifiuti organici”.
Nella piramide alimentare (flora-erbivori-carnivori…) la biomassa che costituisce i gradini più bassi sarà in genere maggiore di quella che costituisce i gradini più alti.
Si potrebbero fare molti altri esempi di utilizzo del termine “biomassa”, ma in sostanza il concetto resta sempre lo stesso, in quanto si tratta comunque di una misura di materia organica presente in un certo ambito.
Attualmente il termine biomassa viene utilizzato anche per indicare un tipo di combustibile “pulito” adatto per alimentare centrali energetiche. La biomassa per alimentare tali centrali viene ricavata da rifiuti industriali (vinacce provenienti dalla produzione di vini e distillati, residui tessili, di industrie agro-alimentari, ecc…) ed agricoli (scarti di raccolti, potature, sterco di animali, ecc…) ma anche dalla raccolta differenziata in città.
Questi rifiuti, mediante vari tipi di processi aerobici ed anaerobici che comprendono fermentazioni, digestioni e pirolisi, portano alla produzione di biodiesel, bioetanolo e metano che vengono poi utilizzati come combustibili.
Link in brasiliano: http://www.unb.br/fav/renova/biomassa.htm
http://eboals.bologna.enea.it/ambtd/regi-lagni/volume-2/4-vol2-stato_infr-acerra.html
http://www.area.fi.cnr.it/r&f/n20/chirone.htm
