Vorrei sapere se la Maclura pomifera ha proprietà terapeutiche. Distinti saluti. Stefano

Il genere Maclura prende nome da William Maclure (1763-1840) e comprende 12 specie, tra cui la Maclura pomifera che è originaria del Nord America. Questa specie ha molti sinonimi, uno dei quali è “Toxilon pomiferum”, nome che sottindente una certa tossicità.

A questo indirizzo si trova una precedente risposta che descrive le caratteristiche botaniche dell’albero.
www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?numero=8050

Per quanto riguarda la presenza di principi attivi, la M.pomifera sembra essere una miniera di principi attivi con conseguenti azioni più o meno tossiche.

Nell’ultima guerra mondiale la corteccia della M.pomifera è stata utilizzata per produrre il colore Kaki delle divise americane

Il “Center for Wood anatomy research” degli USA, afferma che la linfa può provocare dermatiti.

In un articolo pubblicato nel 2003 sulla rivista della Botanical Society of America, si discute della tossicità delle foglie nei confronti degli erbivori.

Nella rivista Journal of pesticidal Science, vol 26, si parla di due composti chimici (isoflavonoidi prodotti dalla Maclura), che vengono utilizzati come pesticidi contro il parassita del mais Ostrinia nubilalis.

Si segnala anche la presenza di 2,3,4,5-tetrahydroxystilbene, un alcaloide, la cui tossicità contro i funghi spiega la eccezionale resistenza del legno della Maclura alla degradazione.
Lo stesso composto viene utilizzata anche contro la Candida, micete parassita dell’uomo (mughetto, candidiasi).

Dei frutti si dice che irritanti e non commestibili, il polline può causare febbre da fieno.

Nella medicina naturale, ora in voga, molti studi sono focalizzati sulle Lectine delle Maclure e di altre piante.
Le lectine sono proteine, dette anche colle biologiche, che si legano a determinati zuccheri (Galactosyl-N-acetylgalactosamine nel caso specifico) e sembrano inibire alcune forme di tumore gastrico.

Secondo una teoria le lectine formerebbero immuno-complessi con i polisaccaridi di membrana e, anche senza agire direttamene come antigeni, avrebbero la prerogativa di provocare reazioni immunologiche come la trasformazione blastica dei Linfociti o l’agglutinazione dei globuli rossi.

Questi ultimi due effetti possono essere potenzialmente pericolosi poiché alla base di risposte auto-immuni come ad esempio nelle malattie auto-immunitarie.

Un’altra teoria ipotizza che si determinerebbe un legame tra la lectina e le glicoproteine presenti sulla superficie delle cellule, inducendo così il danno e la morte delle stesse e determinando un aumento del turnover cellulare e dell’indice mitotico, tutte caratteristiche riscontrate nella mucosa danneggiata dell’intestino tenue nei soggetti celiaci.

Come si vede una pianta molto interessante, ma anche da trattare con molta attenzione.