Cosa succederebbe se un’ipotetica astronave riuscisse a passare nello spesso strato di nubi di Giove senza ricevere nessun danno e atterrare sull’oceano di idrogeno liquido? Come apparirebbe l’ambiente, e se l’astronave si fermasse sugli strati alti dell’atmosfera di Giove dove la pressione è quella s.l.m ed un uomo uscisse senza nessuna protezione? Quanto vivrebbe respirando idrogeno ed elio?


Un manufatto umano ha già attraversato la spessa coltre gassosa di
Giove: si è trattato della sonda ASI (Atmosphere Structure Instrument)
sganciata dalla sonda Galileo della NASA nel 1995.
I risultati di quella caduta sono stati informazioni dettagliate, per
misure dirette e indirette, sulla struttura dell’atmosfera di Giove.
In particolare, l’immagine, presa dal sito della NASA mostra i risultati ottenuti da misure di pressione e densità.

Una volta
attraversata l’atmosfera gassosa, a patto di riuscire a galleggiare su
un oceano di idrogeno liquido, non succederebbe nulla di particolare:
la densità dell’idrogeno liquido è molto bassa, 0.07 volte quella
dell’acqua, per cui qualsiasi corpo affonderebbe molto rapidamente.
La pressione è assai elevata, perché, al solito, si tratta del peso
della colonna di gas che sovrasta la superficie su cui la misuriamo, e
in questo caso la colonna è molto alta e densa.

Se ci si
fermasse alla quota corrispondente a 1 atmosfera, uscendo
dall’astronave, con una gravità di circa 2.5 volte quella terrestre, la
temperatura sarebbe piuttosto bassa, come si vede anche dalla figura,
per cui la densità sarebbe elevata (continua in prima approssimazione a
valere la legge dei gas perfetti, per cui a parità di pressione,
densità e temperatura sono inversamente proporzionali).

Il problema
di “cosa si vede” è legato, al solito, a cosa intendiamo.
Probabilmente ci troveremmo nella situazione di chi guarda fuori dal
finestrino mentre un aereo si trova immerso nelle nubi, ovvero una
lattigine densa, il cui colore dipende dalla composizione chimica.
Il fatto è che su Giove non avremmo mai cielo sereno!

Per quanto
riguarda l’ultimo quesito, probabilmente più adatto a un biologo, una
cosa semplice che possiamo dire è che l’atmosfera di idrogeno ed elio è
riducente e del tutto inadatta alla vita di un organismo complesso come il corpo umano, infatti la nostra atmosfera è invece ossidante, cioè si comporta chimicamente in modo del tutto diverso.

Per gli effetti sul singolo sistema il consiglio è di proporre una domanda specifica ai nostri esperti in campo biologico.