Luna: satellite o pianeta?

La Luna, per il semplice fatto di ruotare intorno ad un pianeta (la Terra in questo caso), è per definizione un satellite naturale. Questo indipendentemente dalle dimensioni: esistono, infatti, corpi come Ganimede e Titano, le lune maggiori rispettivamente di Giove e Saturno, che pur essendo più grandi di Mercurio sono a tutti gli effetti satelliti e non pianeti.
Credo che le perplessità del lettore derivino dall’annuncio frettoloso, da parte dei media, della scoperta del “decimo pianeta”, 2003 UB313 (chiamato anche Xena), le cui dimensioni stimate lo portano ad essere sì più grande di Plutone ma che, in ogni caso, resta assai piccolo. Infatti, il diametro stimato va da 2400 a 3200 Km, dipenderà dalla conferma del suo albedo, minore anche di quello della nostra Luna. Da ciò, credo, nascono le incomprensioni.
In effetti, la scoperta di questo oggetto KBO, vale a dire della cintura di Kuiper, sta portando gli astronomi ad una nuova definizione di “pianeta” mettendo in discussione anche l’appartenenza di Plutone a questa classe.

Figura 1: un’immagine artistica di “Xena”. In alto a sinistra brilla il Sole….

Attualmente esistono due correnti di pensiero tra gli astronomi; la prima tende a mantenere, per motivi storici, lo status planetario per Plutone ed ad estenderlo quindi anche 2003 UB313. Tra questi vi è anche il suo scopritore, Brown (ma, evidentemente, è troppo coinvolto ed ha dato “corda” in maniera un po’ troppo sospetta…). La seconda, maggioritaria, vorrebbe invece negare questo status e declassare quindi anche lo stesso Plutone. Per questo motivo la IAU (International Astronomical Union) non si è ancora espressa sul “decimo pianeta” ed, anzi, un suo eminente esponente come Brian Marsden, direttore della sezione Minor Planets, ha chiaramente affermato di preferire un Sistema Solare con otto pianeti. Personalmente la penso anch’io così, anche se alcuni esperti di Vialattea potrebbero essere d’idea contraria…In ogni caso, finché la IAU non si sarà pronunciata in via definitiva, tutte e due le teorie sono legittime.
Vorrei ora spiegare cosa consiste la nuova classificazione, ricordando che gli oggetti KBO sono quelli della fascia di Kuiper, teorizzata nel 1951 dall’omonimo scienziato, come luogo di provenienza delle comete di corto periodo; al contrario, dalla “Nube di Oort” provengono quelle a lungo periodo.
Gli oggetti Kuiper conosciuti sono circa 900, divisi in tre famiglie, di varie dimensioni ed hanno la caratteristica di avere un’orbita intorno al Sole molto allungata (ellittica) e di essere inclinati rispetto al piano dell’eclittica (piano orbitale dei pianeti). Non sono, quindi pianeti, e poiché anche Plutone ed 2003 UB313 hanno orbite molto ellittiche (quella dell’attuale nono pianeta s’interseca anche con quella di Nettuno…) e sono inclinate rispettivamente di 17 e 44 gradi rispetto al piano dell’orbita degli altri otto pianeti, mi sembra evidente che appartengono classe KBO.
In definitiva, tornando alla domanda originale, penso di poter dare queste definizioni
• Pianeti: sono quei corpi che orbitano intorno ad una stella e sono complanari (nel nostro sistema all’eclittica). In più si potrebbe aggiungere che la loro massa debba essere maggiore della somma di tutti gli altri corpi con orbita simile.
• Planetoidi: tutti quei corpi che non hanno queste caratteristiche e non sono complanari, pur orbitando intorno ad una stella. A questa classe apparterrebbero gli oggetti KBO, Plutone e 2003 UB313 (o Xena) compresi.
• Lune o satelliti naturali: tutti quei corpi che orbitano attorno a pianeti, come la nostra Luna ed i già citati Ganimede e Titano. Indipendentemente dalla forma e dalle dimensioni.

Figura 2: alcune orbite dei corpe del sistema solare. Si noti la quasi circolarità di quelle degli otto pianeti “classici” rispetto a quelle degli oggetti KBO. E’ presente anche Sedna, un’altro “falso avvistamento” di decimo piantea

Due ultime curiosità. La prima riguarda l’enigmatico asteroide 3753 Cruithne (1986 TO), detto anche “seconda Luna della Terra”. Scoperto nell’Ottobre 1986 da Duncan Waldron del Siding Spring Observatory in Australia, ha dimensioni molto piccole, circa 5 Km di diametro. Tecnicamente non è una vera e propria luna visto che ha una sua orbita ellittica attorno al Sole ma è legato al nostro pianeta da una risonanza 1:1, cioè per ogni rivoluzione attorno alla nostra stella, l’asteroide ne fa una anche lui. Un po’ come lo stesso Plutone, che è legato a Nettuno da una risonanza 3:2 (Ogni tre rivoluzioni, Nettuno stesso ne fa due). Altro motivo per non considerarlo pianeta…..
La seconda rimette a posto un’incongruenza legata alla scoperta di Plutone. Una volta i pianeti erano rilevati grazie alle perturbazioni indotte sull’orbita di quelli precedenti. Herschel scoprì Urano, nel 1755, grazie alle perturbazioni sull’orbita di Saturno e Le Verrier fece lo stesso per Nettuno nel 1846 (perturbazioni su Urano). Lo stesso Nettuno mostrava queste perturbazioni ma quando Tombaugh scoprì Plutone nel 1930 rimase perplesso per via delle piccole dimensioni, insufficienti per spiegare il fenomeno descritto. Ora è chiaro che era dovuto all’insieme dei corpi KBO.