Salve, vorrei sapere perché solo mercurio, la Terra e Marte hanno un campo magnetico? Perché Venere ha un orbita retrograda? Perché la Luna non ha atmosfera? Grazie.

Andiamo con ordine.

Non è vero che i tre pianeti citati sono i soli ad avere un campo magnetico.
In questa risposta c’è una breve ma chiara spiegazione dei campi magetici presenti nei corpi del sistema solare.
Se la domanda riguarda il fatto che Venere non abbia il campo magnetico (o meglio, tutte le misurazioni hanno finora posto limiti superiori al valore del campo, senza riuscire a rilevarlo), unico dei pianeti rocciosi interni, il problema è diverso.
Diverse sonde, principalmente negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso hanno sorvolato Venere a quote molto basse (fino a 150 Km), ottenendo limiti per il campo magnetico dell’ordine di 10-5 volte il campo magnetico terrestre.
Le ipotesi di formazione dei pianeti ci dicono che anche per Venere ci doveva essere un effetto dinamo, simile a quello che origina il campo magnetico terrestre.
Questo effetto ha come caratteristica fondamentale la presenza di un nucleo solido centrale, che invece sembra mancare a Venere.
Manca inoltre un campo magnetico residuo dovuto alla magnetizzazione delle rocce, perchè la temperatura di Venere è al di sopra della temperatura di Curie (scaldando le rocce, ancora al di sotto del loro punto di fusione, c’è un valore di temperatura al di sopra del quale i dipoli magnetici perdono ogni allineamento per l’agitazione termica, azzerando quindi ogni campo magnetico residuo).

Per quanto riguarda i pianeti gassosi, i campi magnetici sono presenti, visto che comunque è presente al loro interno un plasma in movimento.
Maggiore è la massa, più elevata è la temperatura centrale, maggiore è la ionizzazione e quindi il campo magnetico.
Per questo il campo gioviano è il più intenso, perchè è il corpo del sistema solare più vicino ad una stella, cioè con la materia maggiormente ionizzata. Ma anche gli altri pianeti gassosi presentano una magnetosfera: ad esempio, sulla sonda Cassini, attualmente in orbita all’interno del sistema di Saturno, c’è uno strumento (MAG) il cui scopo è tracciare una mappa tridimensionale della magnetosfera di Saturno.

Il motivo della rotazione retrograda di Venere non è ancora del tutto chiaro, gli effetti chiamati in causa sono molti.
Una delle ipotesi più recenti spiega il fenomeno come effetto delle forze di marea: la densa atmosfera di Venere subisce effetti mareali ad opera del Sole. L’attrito interno tra crosta e mantello, insieme a quello dell’atmosfera con la superficie del pianeta disperde (e ha disperso) tanta energia da rallentare, fermare e invertire il moto del pianeta.
Altre ipotesi sono l’impatto con un grosso oggetto che, nelle fasi iniziali dello sviluppo, ne ha modificato radicalmente i parametri dinamici.

Un’ulteriore ipotesi è legata a fenomeni di tipo caotico che coinvolgono la modifica dell’inclinazione dell’asse di rotazione del pianeta e che su tempi lunghi può portare addirittura all’inversione dello stesso, con conseguente inversione del moto del pianeta rispetto agli altri corpi.

Anche la domanda sull’atmosfera lunare richiede un chiarimento.
Non è vero che la luna non ha atmosfera.
In realtà la superficie lunare è sovrastata da una atmosfera che, anche se di densità molto ridotta rispetto a quella terrestre (circa 1 miliardesimo), “pesa” complessivamente 10 tonnellate ed è composta di gas generati dagli urti delle particelle del vento solare con la superficie , catturati dal vento solare stesso (idrogeno, neon, elio) o prodotti dal degassamento superficiale (argon).
La densità e la composizione variano molto con la temperatura, a causa della scarsa gravità esercitata dalla luna: l’argon e l’anidride carbonica tendono a condensare di notte, per cui ci sono flussi atmosferici attraverso il terminatore, dal giorno alla notte.
Il Sole, oltre a contribuire alla formazione dell’atmosfera, la depaupera decisamente: gli elementi leggeri vengono direttamente spinti via a causa del riscaldamento solare e sfuggono all’attrazione gravitazionale; gli elementi più pesanti vengono ionizzati dalla radiazione ultravioletta non schermata e poi espulsi dall’atmosfera per il vento solare che la spazza.
La velocità di fuga dalla superficie lunare è nfatti intorno ai 2.4 Km/s, ad una temperatura superficiale di circa 240 K, tutti i gas più leggeri sfuggono all’attrazione per agitazione termica.
In conclusione, la parte “stabile” dell’atmosfera è formata da xenon, argon, zolfo, sodio (osservato per la prima volta nel 1933), quella volatile da elio e idrogeno.

Ciò non toglie che la densità dell’atmosfera sia insufficiente per proteggere la superficie dai raggi del sole (elevata escursione termica giorno-notte, raggi UV e vento solare che investono la superficie).

Infine, le missioni umane hanno accresciuto la densità dell’atmosfera lunare di circa il 30%, contribuendo già con i soli “gas di scarico” delle navette giunte sulla superficie lunare.