[…]
Read moreAutore: Vincenzo Orofino
Nato a Lecce nel 1955, si è laureato in Fisica all’Università di Lecce (oggi Università del Salento) ed ha conseguito il Dottorato di Ricerca in Fisica all’Università di Bari.
Attualmente è professore associato di Astronomia e Astrofisica presso il Dipartimento di Matematica e Fisica “E. De Giorgi” dell’Università del Salento ed ha la responsabilità didattica dei corsi di "Fisica II" (Corso di Laurea Triennale in Fisica), "Planetologia" (Corso di Laurea Magistrale in Fisica)ed "Elementi di Planetologia" (corso di Dottorato di Ricerca in Fisica).
Il dott. Orofino svolge attività di ricerca sulle proprietà spettrali di materiali solidi presenti in vari ambienti astrofisici (nubi interstellari e circumstellari, comete, asteroidi, anelli circumplanetari, atmosfere e superfici planetarie). In particolare si occupa dell’interpretazione, tramite opportuni modelli matematici, di dati osservativi ottenuti da vari oggetti di interesse astrofisico e planetologico, nonché dell’analisi teorica di misure spettroscopiche di laboratorio relative a campioni di minerali e rocce che sono ritenuti analoghi dei materiali solidi cosmici.
Inoltre il dott. Orofino partecipa ad alcuni progetti internazionali per la realizzazione dei alcuni esperimenti dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), tra cui VIRTIS (Visible and InfraRed Thermal Imaging Spectrometer), a bordo della sonda Rosetta, per lo studio della cometa Churyumov-Gerasimenko.
Le summenzionate attività di ricerca sono descritte in 77 articoli pubblicati su riviste scientifiche internazionali (nonché in 68 articoli pubblicati su atti di convegni e riviste nazionali) di cui il dott. Orofino è autore o coautore e sono state oggetto di 30 tesi di laurea e di 4 tesi di dottorato di ricerca dell’indirizzo di Astrofisica di cui il dott. Orofino è stato relatore o correlatore.
Per le sue competenze in questi campi di ricerca il dott. Orofino è stato anche referee di varie riviste europee ed americane.
Le sue risposte:
A dicembre 2011 la cometa C/2011 W3 Lovejoy è passata a circa 140.000 km dalla superficie del sole sopravvivendo all’evento. E’ possibile calcolare quale velocità massima approssimativa ha raggiunto?
[…]
Read morePresupposto che il sistema solare si sia formato da un disco di gas in rotazione, perché gli elementi pesanti, che hanno permesso la vita sulla terra, si trovano sui pianeti mentre il sole, baricentro del disco di gas in rotazione, è composto prevalentemente da elementi leggeri quali l’idrogeno e l’elio? non dovrebbe essere il contrario?
[…]
Read moreSalve, vorrei capire come si potrebbe immaginare un oceano di idrogeno ed elio liquidi presenti nei giganti gassosi, si ipotizza che il passaggio da gas a liquido sarebbe graduale senza un confine netto come i mari, laghi ed oceani terrestri. Non riesco ad immaginarlo un simile ambiente, grazie per l’attenzione dedicatami.
[…]
Read moreCome mai le dense nubi temporalesche sono nere, mentre le altre appaiono bianche?
[…]
Read moreSalve,siamo sicuri che il sole non faccia parte di un sistema stellare binario, magari una nana bruna o che non facesse parte di un tale sistema in un passato remoto? I pianeti si sarebbero formati? Grazie
[…]
Read moreA proposito delle meteoriti ferrose, ho letto che le bellissime geometrie che le caratterizzano (figure di Widmanstatten) si formano perché il tasso di raffreddamento è incredibilmente lento, dell’ordine di un grado ogni mille anni. Com’è possibile, visto che le meteoriti sono esposte al vuoto cosmico e quindi dovrebbero raffreddarsi in fretta?
[…]
Read moreLeggendo un articolo sulla formazione del sistema solare mi sono imbattuto nel “meccanismo di instabilità di Goldreich-Ward” e vorrei sapere qualcosa in proposito. Grazie
[…]
Read more