I dintorni degli oggetti Messier

Presentazione

Ormai ci siamo abituati: sfogliando le riviste di divulgazione astronomica, nelle sezioni dedicate alle “foto dei lettori” ci imbattiamo in ogni genere di immagine amatoriale. Attrezzature sempre più sofisticate, camere CCD con software antiblooming, filtri in varie bande, il tutto dedicato per la gran parte a riprendere gli ultrafamosi“Oggetti di Messier”, veri e propri sancta sanctorum della fotografia dilettantistica.
Ma parlando a volte con gli autori ci si stupisce di quanto i medesimi ignorino non solo che cosa siano, in senso strettamente astronomico, gli oggetti ripresi, ma anche, e soprattutto, se sappiano o meno che le loro immagini hanno catturato anche altre tipologie di oggetti celesti.
E’ un vero peccato che una larga fetta dell’astrofilia moderna si fermi alla bella immagine, disdegnando che cosa siano e che cosa rappresentino gli oggetti celesti ripresi nel contesto dell’Universo e dell’Astronomia in generale.
Manca molto spesso quella forma di curiosità che di fatto impedisce l’approfondimento di una conoscenza per lo più superficiale, ancorata alla mera soddisfazione di una buona ripresa e nulla più.
Ho fotografato M57 nella Lyra” ci ha detto un astrofotografo, ma alla domanda “e che cos’è?” ha risposto “una nebulosa ”…“
”… e di che tipo? ” “boh!”(quest’ultima espressione racchiudeva anche una sorta di sufficienza).
E’ un vero peccato che si stia perdendo il senso della conoscenza per cui le immagini divengono sterili competizioni.
Eppure le fotografie amatoriali odierne, anche grazie alle attrezzature sopra accennate, sono in grado di catturare molteplici tipologie di oggetti celesti in aggiunta alla centrale, ed anche il solo ricercarle può essere fonte non solo di accrescimento culturale,
ma anche di stimolo alla comprensione della loro natura e, perchè no, al rilevamento di informazioni potenzialmente utili anche a livello scientifico.
Una stella variabile ripresa nel campo può trovarsi in uno stadio luminoso interessante per capirne l’evoluzione o per migliorarne la curva di luce, o una nova fare capolino, o una galassietta anonima rivelare la presenza di una supernova, o una piccola nebulosa potrebbe apparire laddove prima non c’era (come è capitato all’astrofilo statunitenseO’Neill alcuni anni orsono).
E siccome non tutto è perduto, abbiamo pensato di stimolare gli astrofili che si dedicano alla fotografia affinchè si rendano edotti che le loro immagini, pur belle, possono anche contenere utili informazioni su altri corpi celesti che si trovano negli immediati dintorni degli Oggetti di Messier “centrati” nelle riprese.
Uno di noi (M.A.) riprenderà i campi celesti centrati sugli oggetti M, mentre l’altro (R.M.) ricercherà nei campi così ottenuti la presenza di varie tipologie di oggetti celesti, fornendo informazioni sulla loro natura e ricercando curiosità di vario genere che li abbiano visti protagonisti.
Già dalle prime prove è stato sorprendente accertare quanti di questi oggetti possano essere registrati in un’immagine amatoriale, al punto che si è dovuto porre un freno all’individuazione cumulativa, limitandoci a quelle tipologie che possono essere di un qualche interesse per gli astrofili.
Per ogni oggetto verrà dapprima rappresentata la nostra immagine amatoriale con l’individuazione degli oggetti descritti nel testo. Seguirà, per ogni tipologia di oggetti, una descrizione dei medesimi integrata da immagini professionali, cartine, figure varie e, infine, una tavola con i dati posizionali ed i numeri di riferimento dell’immagine iniziale.
I “dintorni degli oggetti Messier” non hanno alcuna pretesa esaustiva, ma si prefiggono di ricordare che si può fare ricerca astronomica anche solamente ottenendo buone immagini, a patto che le stesse vengano utilizzate in modo critico ed intelligente.
La speranza e l’augurio è che molti, abili astrofotografi, vogliano cimentarsi in queste ricerche che, alla fin fine, possono essere fonte di soddisfazione personale e di aumento nella conoscenza dei fenomeni che regolano l’evoluzione dell’Universo in cui viviamo.

Un particolare ringraziamento va all’amico Don Andrea Spreafico che ha curato l’impaginazione delle schede rendendole gradevoli anche alla semplice consultazione.

Mauro Amoretti (amoma@libero.it)
Rinaldo Monella (sharru@libero.it)