Quando si tratta dell’universo distante, anche la visione acuta del telescopio spaziale Hubble può arrivare solo fino ad un certo punto. Ottenere dettagli ancora più fini richiede un’acutezza di pensiero e … un aiutino da un allineamento cosmico con una lente gravitazionale.
Applicando una nuova analisi computazionale ad una galassia ingrandita da una lente gravitazionale, gli astronomi hanno ottenuto immagini 10 volte più nitide di quelle che Hubble potrebbe ottenere da solo. I risultati mostrano una galassia a disco bordata con patch brillanti di stelle appena formate.
La galassia in questione è così lontana che la vediamo come appariva 11 miliardi di anni fa, ovvero solo 2.7 miliardi di anni dopo il big bang. È una delle oltre 70 galassie che il Telescopio Spaziale Hubble ha indagato, seguendo gli obiettivi selezionati dalla Sloan Giant Arcs Survey, che ha scoperto centinaia di galassie deformate dall’effetto lente gravitazionale, cercando tra i dati dello Sloan Digital Sky Survey che coprono un quarto del cielo.
La forza di gravità di un gigantesco ammasso di galassie che si frappone tra la galassia obiettivo e la Terra, distorce la luce della galassia più lontana, allungandola in un arco e anche amplificandola di quasi 30 volte. Il team di astronomi ha dovuto sviluppare un codice speciale per eliminare le distorsioni causate dalla lente gravitazionale e svelare il disco della galassia come sarebbe dovuto apparire normalmente.
L’immagine ricostruita risultante ha rivelato due dozzine di grumi di stelle neonate, ognuno dei quali si estende da circa 200 a 300 anni luce. Ciò contraddice le teorie che suggeriscono che le regioni che formavano stelle nell’universo distante e precoce erano molto più grandi: 3.000 anni luce o più.
Senza l’effetto di ingrandimento dovuto alla lente gravitazionale, il disco della galassia sarebbe apparso perfettamente liscio e poco interessante per Hubble. Questo ha fornito agli astronomi un quadro molto diverso di dove si formarono le prime stelle.