Edwin Hubble

A chi poteva essere dedicato lo strumento in grado di risolvere le più spinose questioni cosmologiche? Certamente all’uomo che più di ogni altro scienziato ha contribuito a mostrare le dimensioni, la struttura e le proprietà dell’Universo: Edwin P. Hubble. Egli dal 1920 al 1936, lavorando ai telescopi dell’Osservatorio di Monte Wilson, realizzò scoperte rivoluzionarie per la cosmologia: dalla dimostrazione che le galassie erano sistemi stellari separati dalla Via Lattea (1924), alla scoperta che le galassie mostrano una velocità di allontanamento proporzionale alla loro distanza (1929), alla scoperta che l’Universo su vasta scala è omogeneo (1936). La quantità che esprime il tasso di espansione dell’Universo è indicata con il simbolo H0 ed è chiamata in suo onore costante di Hubble.

 

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Qui sopra Edwin Hubble è ritratto con la sua famosa pipa accanto all’imponente telescopio da 48 pollici (120 cm).

La vita

Edwin Powell Hubble nacque a Marshfield, nel Missouri. Il padre era impegato in una agenzia di assicurazioni di Chicago, la famiglia invece viveva nel quartiere di periferia di Wheaton. All’età di 12 anni suo nonno gli scrisse per chiedegli alcune informazioni su Marte: la risposta lo soddisfò a tal punto che la fece pubblicare sul quotidiano della sua città. Come molti giovani, Hubble si guadagnò i primi spiccioli consegnando giornali. Alla Wheaton High School il giovane Edwin era piuttosto impegnato nell’atletica, ed il football era il suo gioco preferito. Il direttore di quella scuola disse: “Edwin Hubble, ti ho tenuto d’occhio per quattro anni e non ti ho visto studiare per dieci minuti” poi però aggiunse “ecco la borsa di studio per l’Università di Chicago”. Tuttavia la borsa di studio fu attribuita anche ad un altro studente, per cui il premio venne dimezzato e così Hubble dovette guadagnarsi l’altra metà della retta dando lezioni private, svolgendo lavoretti estivi e collaborando come assistente di laboratorio con il grande fisico sperimentale Robert Millikan.

Nel 1910 ricevette il B.S  dall’Università di Chicago e nello stesso anno vinse una borsa di studio per il ruolo di lettore di leggi latine ed inglesi ad Oxford. Fece ritorno negli Stati Uniti nel 1913, superò l’esame dell’ordine degli avvocati e svolse per un anno la professione a Louisville, ma in modo alquanto tiepido. Da un suo scritto dell’epoca: “gettai alle ortiche la laurea in legge in favore dell’Astronomia, e sapevo che anche se fossi diventato un astronomo di serie B, era l’astronomia che contava”. Per questo, nel 1914, ritornò all’Università di Chicago per laurearsi in Astronomia.

Nel 1917 fu chiamato da George Hale all’osservatorio di Monte Wilson. Sebbene si trattasse di una grande occasione, capitò nell’aprile di un anno fatale: l’inizio della prima guerra mondiale. Dopo avere trascorso la nottata al telescopio per terminare la sua tesi di dottorato e averla discussa il giorno dopo, si arruolò in fanteria e telegrafò a Hale “Mi dispiace rifiutare sua proposta. Sono via per guerra”. Hubble fu nominato capitano del 343° fanteria, 86° divisione e più tardi divenne maggiore. Fu inviato in Francia dove svolse il ruolo di ufficiale di campo e di prima linea. Al ritorno negli Stati Uniti, nel 1919, approdò finalmente all’Osservatorio di Monte Wilson.

Il 26 febbraio 1924 Hubble sposò Grace Burke a Pasadena. La signora Hubble ricorda che la prima descrizione del suo futuro marito le fu data da W. Wright, un astronomo dell’Osservatorio Lick. “È un lavoratore instancabile” disse Wright “vuole scoprire i segreti dell’Universo; ciò dimostra quanto sia giovane”.

Hubble lavorò all’Osservatorio di Monte Wilson fino all’estate del 1942, quando fu richiamato in servizio per la seconda guerra mondiale. Per i servizi resi al suo paese fu decorato con la medaglia al merito nel 1946. Dopo la guerra tornò a ricoprire il suo ruolo all’Osservatorio dove negli anni tra la prima e la seconda guerra aveva realizzato scoperte fondamentali. Questi stessi studi però mostravano l’esigenza di un telescopio ancora più grande del 100 pollici in uso fino ad allora. Egli dunque collaborò alla progettazione del grande telescopio da 200 pollici (5 metri). Alla BBC di Londra disse: “con il 200 pollici potremo afferrare ciò che ora possiamo appena sfiorare con le dita”. Alla domanda “cosa si aspetta di scoprire con il 200 pollici?” egli rispose “speriamo di trovare qualcosa che non ci aspettavamo”.

Hubble proseguì le sue ricerche fino alla morte per trombosi cerebrale il 28 settembre 1953.

La carriera scientifica

Certamente il ventesimo secolo sarà ricordato dagli storici come il periodo in cui l’umanità ha acquisito una chiara visione del suo posto nell’Universo. I principali problemi cosmologici, dalla natura delle “nebulose galattiche” alla loro distanza, all’espansione dell’Universo sono stati risolti in modo osservativo tra il 1920 ed il 1936. Edwin Hubble è stato la figura di primo piano di questo sviluppo della conoscenza. Egli si avvalse dei due maggiori telescopi del mondo: il 60 pollici ed il 100 pollici dell’Osservatorio di Monte Wilson e di un’abilità particolare nell’andare al centro delle questioni, lasciando perdere i dettagli fumosi. Egli andò dritto alla conclusione senza fermarsi nei pur piacevoli punti di sosta che di solito accompagnano le strade verso la soluzione.

Hubble realizzò quattro pilastri fondamentali della cosmologia:

a) dal 1922 al 1926 propose un sistema di classificazione delle nebulose, sia galattiche che extragalattiche. La classificazione di Hubble delle galassie è ancora in uso.

b) con la scoperta nel 1924 delle stelle variabili cefeidi in NGC 6822 e con lavori paralleli su M33 e M31, Hubble risolse il dibattito intorno alla natura delle galassie, che egli dimostrò essere sistemi stellari separati dalla Via Lattea.

c) dal 1926 al 1936 dimostrò che la distribuzione delle galassie nell’Universo è omogenea.

d) nel 1929 pubblicò la scoperta della relazione lineare tra la velocità apparente di recessione delle galassie e la loro distanza. La relazione venne estesa da Humason fino alla velocità di allontanamento di 60.000 km/s.

Il fondamentale articolo di Hubble del 1929 sull’espansione dell’Universo (in inglese).

 

Informazioni tratte da un articolo di N.U. Mayall in BIOGRAPHICAL MEMOIRS NASA