News originale in inglese: 2007-05 - Immagini e filmati

  

Vita breve per gli ammassi aperti

Gli astronomi hanno scoperto per mezzo della vista acuta del telescopio spaziale Hubble che gli ammassi stellari aperti hanno un’esistenza effimera.

Questi “reparti maternità” galattici sono aggregati di stelle molto giovani. A differenza dei loro fratelli maggiori, cioè gli ammassi globulari, gli ammassi aperti non sono così ricchi e densi da avere un’autogravità significativa.
Di conseguenza gli ammassi aperti sono destinati a dissolversi e sparpagliare così le stelle nella galassia che li ospita.
I traccianti ideale per seguire questa evoluzione sono le stelle blu, ovvero quelle di tipo B.
Esse, infatti, non sono così massicce come le stelle di tipo O, che esplodono pochi milioni di anni dopo la nascita.
Le stelle blu sopravvivono abbastanza da essere disseminate nella galassia dopo che l’ammasso aperto nel quale hanno avuto origine si è dissolto.

Solo il telescopio spaziale Hubble ha l’acutezza visiva che serve per distinguere singole stelle in altre galassie.
Per questa indagine il team guidato da Anne Pellerin, dello Space Telescope Science Institute in Baltimore, ha scelto la galassia a spirale barrata NGC 1313, che si trova a circa 14 milioni di anni-luce da noi.
Il risultato è che le stelle blu non risultano associate agli ammassi aperti. Dato che esse vivono alcune decine di milioni di anni, è evidente che gli ammassi si dissolvono prima, all’incirca entro 25 milioni di anni.
Sembra un periodo lungo, in realtà è un battito di ciglia, paragonato ai miliardi di anni di vita della galassia che li ospita.

Come si diceva prima, le stelle di tipo O sono più massicce delle stelle blu ed esplodono come supernovae poco dopo la formazione dell’ammasso. Questo fatto potrebbe spiegare la dissoluzione degli ammassi: la materia residua che non ha ancora formato stelle ma che rimane sparsa nell’ammasso viene letteralmente spazzata via dalle esplosioni delle supernovae.
Rimane quindi un ammasso più povero di materia, che a maggior ragione non riesce a rimanere gravitazionalmente aggregato a lungo. A poco a poco, tutte le stelle dell’ammasso se ne andranno nelle regioni adiacenti della galassia e di lì si diffonderanno.

Precedenti ricerche effettuate con il telescopio spaziale sulle celebri galassie Antenne, una coppia di galassie in collisione, avevano effettivamente mostrato che il 90 percento degli ammassi si era dissolto.
Tuttavia, queste osservazioni nella galassia NGC 1313 hanno più valore perché mostrano che questo succede anche in galassie normalissime.