News originale in inglese: 2006-38 - Immagini e filmati

  

HST identifica la stella di un pianeta extrasolare

Per la prima volta il telescopio spaziale Hubble ha identificato, tramite un evento di microlente gravitazionale  la stella genitrice di un distante pianeta.

Il fenomeno di microlensing si verifica quando una stella in primo piano amplifica la luce di una stella sullo sfondo con cui è momentaneamente in allineamento. Il carattere particolare dell’amplificazione del raggio luminoso può rivelare indizi sulla stella nello sfondo e su altri pianeti associati. Comunque, senza una univoca identificazione e caratterizzazione della stella in primo piano, è difficile avere una esatta determinazione delle proprietà del pianeta.

L’acutezza visiva di Hubble è perfettamente adatta a identificare la stella genitrice o "stella ospite", dei pianeti trovati nella nostra galassia per mezzo del microlensing.

La stella ospite scoperta di recente, catalogata come OGLE-2003-BLG-235L/MOA-2003-BLG-53L, ha un pianeta compagno, che è stato scoperto nel 2003 tramite le osservazioni di microlensing gravitazionale fatte dalla Terra. Questa tecnica si avvantaggia dei movimenti casuali delle stelle, in genere troppo piccoli per essere notati senza precise misurazioni. Se una stella, comunque, passa precisamente (o quasi precisamente) davanti ad una altra stella, la gravità della stella in primo piano agisce come una gigantesca lente di ingrandimento, amplificando la luce della stella sullo sfondo.

Un pianeta compagno, attorno alla stella in primo piano, può produrre un ulteriore aumento di luminosità della stella sullo sfondo. Questo aumento di luminosità può rivelare la presenza del pianeta, che altrimenti sarebbe troppo debole per essere visto dal telescopio. La durata di un evento di microlensing è di alcuni mesi, invece l’aumento di luminosità dovuto ad un pianeta compagno dura da poche ore ad un paio di giorni. I dati del microlensing rilevato da Terra hanno indicato un sistema combinato di stelle e pianeta. Comunque ci è voluta l’acutezza visiva di Hubble per distinguere la stella sullo sfondo, nella banda di luce della stella in primo piano, grazie ad un seguito di osservazioni durato due anni dopo l’evento di microlensing. Questo ha permesso di determinare in modo definitivo le caratteristiche della stella genitrice del pianeta.

Le immagini nitide di Hubble hanno permesso al gruppo di ricerca di separare la stella sorgente sullo sfondo dai suoi vicini nel densissimo campo di stelle in direzione del centro della nostra galassia. La stella sembra essere più luminosa del 20% rispetto alle aspettative. Questa maggiore luminosità probabilmente deriva dalla stella lente in primo piano, che è l’ospite del pianeta. Anche se le immagini di Hubble sono state prese circa due anni dopo l’evento del lensing, la stella sorgente e la stella lente erano ancora così vicine nel cielo, che apparivano come una stella unica.

Nonostante ciò, le osservazioni di Hubble erano abbastanza precise per distinguere il leggero spostamento nelle reciproche posizioni delle due stelle. Hubble non può vedere le due stelle distinte, ma scattando molte immagini con diversi filtri colorati, la Advanced Camera for Surveys di Hubble può registrare uno spostamento di colore nella luce sovrapposta delle due stelle. Questo è possibile perché la stella in primo piano è di colore diverso dalla stella sullo sfondo. Al momento lo spostamento della stella in primo piano dalla stella sullo sfondo è pari a 0.7 millisecondi d’arco (la grandezza angolare di una monetina vista a 5.000 kilometri). Osservazioni successive dovrebbero segnalare un aumento di distanza tra le due stelle.

I ricercatori hanno notato che questa stella ospite di nuova scoperta ha una massa maggiore ed è perciò più calda di quanto ci si aspetta per una stella qualunque nella nostra galassia. La sua massa è il 63% di quella del nostro Sole, mentre le stelle hanno mediamente il 30% della massa solare. La identificazione della stella ospite ha permesso il calcolo della sua distanza in 19.000 anni luce e la massa del pianeta si attesta a circa 2.6 volte quella di Giove. Le caratteristiche dell’evento di microlensing dimostrano che il pianeta ha una orbita attorno alla sua stella genitrice rossa, simile a quella di Giove.

Capire i tipi di stelle ospiti attorno a cui ruotano i pianeti lontani è fondamentale per migliorare i modelli teorici della formazione planetaria. La popolare teoria di crescita dal nucleo prevede che i pianeti giganti crescano da un insieme di piccoli oggetti rocciosi in un disco di detriti attorno ad una stella. Dato che si aspetta che i dischi di maggiore massa siano attorno alle stelle con massa maggiore, ne consegue che i pianeti giganti di gas si formano raramente attorno a stelle di piccola massa.

Le osservazioni di Hubble sono in accordo con il modello di crescita dal nucleo, specialmente se la scoperta di ulteriori sistemi pianeta-stella continua a rivelare stelle di grande massa per pianeti giganti di gas.