News originale in inglese: 2006-18 - Immagini e filmati

  

Spettacolare visione di una cometa in frantumi

Il telescopio spaziale Hubble sta offrendo agli astronomi immagini straordinarie della cometa 73P/Schwassmann-Wachmann 3.
Il fragile astro chiomato si sta rapidamente disintegrando mano a mano che si avvicina al Sole. Le immagini di HST svelano una miriade di frammenti che non erano stati individuati dagli osservatori a terra.
Queste osservazioni offrono una opportunità mai avuta prima di studiare la dissoluzione di un nucleo cometario.

Attualmente la cometa è in realtà un "trenino" di più di 33 frammenti distinti che nel cielo si estendono più volte il diametro della Luna. I frammenti sono individuati da una lettera dell’alfabeto. Le osservazioni da terra hanno rilevato incrementi di luminosità di alcuni frammenti: probabilmente essi si stanno ulteriormente frammentando e alcuni potrebbero anche dissolversi.

Le immagini in sequenza del frammento B, riprese da HST a distanza di alcuni giorni, suggeriscono che i frammenti sono sospinti lungo la coda dal gas che fuoriesce dalla superficie del ghiaccio rivolta verso il Sole.
Dato che i frammenti più piccoli hanno massa minore, la spinta produce una accelerazione maggiore e dunque essi si allontanano dal nucleo più dei loro cugini di massa maggiore. Alcuni frammenti sembra che si siano dissolti nell’arco di alcuni giorni.

Uno dei membri europei del team, Philippe Lamy del Laboratoire d’Astrophysique di Marsiglia, afferma “Quando osservammo la cometa alla fine del 2001 concludemmo che dovevano esserci molti frammenti, troppo piccoli per poter essere individuati, per rendere conto della massa mancante. Le nuove osservazioni del telescopio spaziale hanno confermato in modo mirabile le nostre deduzioni”.

Considerati dei veri e propri fossili del sistema solare primordiale, i nuclei delle comete sono agglomerati fragili e porosi di polveri e ghiaccio. Bastano minimi stress termici, gravitazionali o dinamici per sbriciolare letteralmente questi oggetti celesti. Ad esempio la cometa Shoemaker-Levy 9  fu fatta a pezzi durante un passaggio troppo ravvicinato attorno a Giove nel 1992. Oppure quando le comete si avvicinano al Sole nel corso della loro orbita possono sperimentare differenze di temperatura notevolissime tra la parte illuminata dal Sole e quella in ombra, e per questo possono spezzarsi .

"Le frammentazioni catastrofiche potrebbero essere il destino finale della maggior parte delle comete," afferma l’astronomo planetario Hal Weaver del Johns Hopkins University Applied Physics Laboratory, che ha guidato il team internazionale che ha effettuato le osservazioni col telescopio spaziale della cometa 73P/Schwassmann-Wachmann 3. Questo gruppo è ormai un habitué di questo tipo di studi: condusse anche le osservazioni con HST della frammentazione delle comete Shoemaker-Levy 9 nel 1993-1994, della Hyakutake nel 1996 e della 1999 S4 (LINEAR) nel 2000. L’analisi di questi nuovi dati, congiuntamente ai dati forniti dagli altri osservatori man mano che la cometa si avvicina alla Terra ed al Sole, ci potranno dire quali dei meccanismi sopra menzionati stanno provocando la disintegrazione della73P/Schwassmann-Wachmann 3.

Gli astronomi tedeschi Arnold Schwassmann  e Arno Arthur Wachmann scoprirono questa cometa durante una ricerca fotografica di asteroidi nel 1930, quando la cometa passò a 9,3 milioni di kilometri dalla Terra (solo 24 volte la distanza Terra-Luna). Essa orbita attorno al Sole ogni 5,4 anni, ma non fu più rivista fino al 1979. Fu di nuovo persa nel 1985, ma da allora la si è osservata ad ogni passaggio.

Nell’autunno del 1995, la cometa ebbe un notevole aumento di attività e poco dopo furono identificati quattro nuclei distinti, chiamati "A", "B", "C", e "D", essendo "C" il maggiore e presumibilmente il resto principale del nucleo originario. Soltanto i frammenti C e B furono osservati nuovamente al passaggio successivo, forse a causa delle condizioni geometriche sfavorevoli dell’apparizione del 2000-2001. Le condizioni molto migliori del passaggio di quest’anno possono essere in parte responsabili dell’identificazione di così tanti nuovi frammenti, ma forse è proprio il processo di disintegrazione della cometa che sta accelerando.

La sopravvivenza al passaggio vicino al Sole o la dissoluzione completa di questi frammenti non è ancora assodata: occorrerà attendere le prossime settimane.