News originale in inglese: 1999-44 - Immagini e filmati

  

Moltitudini di stelle nella Grande Nube di Magellano

Grande Nube di MagellanoIl Telescopio Spaziale Hubble ha puntato una piccola area della Grande Nube di Magellano ottenendo una profonda immagine a colori di questa nostra galassia satellite.

Possiamo osservare oltre 10.000 stelle sparse in una regione larga 130 anni-luce circa. Le stelle più deboli sono cento milioni di volte meno luminose dei più deboli oggetti che l’occhio umano potrebbe vedere.

Se il Sole si trovasse nella Grande Nube di Magellano, nella foto ci apparirebbe come una delle stelle più deboli e non lo potremmo distinguere immerso negli affollatissimi sciami di piccoli astri.

L’immagine ci mostra anche delle aree di gas brillante e altre macchie scure di polvere interstellare che si rendono visibili proprio perché coprono uno sfondo più luminoso di stelle e gas.

La Grande Nube di Magellano è una piccola galassia satellite della nostra Via Lattea, visibile soltanto dall’emisfero australe. Distante 168.000 anni-luce dalla Terra, è un oggetto che attrae l’attenzione di molti astronomi per il fatto di essere una delle galassie più vicine a noi.

L’immagine è stata ripresa "in parallelo" dalla camera WFPC2 di HST, mentre lo spettrografo FOS (Faint Object Spectrograph) stava compiendo l’osservazione principale: una lunga esposizione sulla Nebulosa Tarantola. Questa nebulosa, ricca di regioni di intensa formazione stellare, appartiene anch’essa alla Grande Nube di Magellano, ma non è visibile nella foto perché si trova al di fuori del campo visivo del WFPC2.

Il team dell’Hubble Heritage ha sovrapposto varie riprese con filtri diversi per ottenere questa immagine i cui colori ci informano sulle temperature superficiali delle stelle. Le stelle calde, con temperature superficiali superiori ai 10.000 gradi Celsius, ci appaiono azzurrognole e bianche; quelle più fredde del nostro Sole, con temperature inferiori ai 6.000 gradi, sono rossastre.

Gli astronomi che hanno eseguito le osservazioni sono Sally Heap, Eliot Malumuth, e Philip Plait del Goddard Space Flight Center (Greenbelt, Maryland).

 

Image Credit: NASA e The Hubble Heritage Team (STScI).