News originale in inglese: 1999-22 - Immagini e filmati

  

Un colossale ciclone presso il polo Nord marziano

Gli astronomi hanno scoperto un enorme ciclone nei pressi del polo Nord del pianeta Marte. Ha un diametro di circa 1800 chilometri ed è composto da ghiaccio d’acqua, anziché polveri, esattamente come i fenomeni terrestri. Il sistema ciclonico ha la stessa forma spirale che ritroviamo sulla Terra, ma è circa tre volte più grande dei cicloni precedentemente scoperti su Marte. Il sistema è persino più grande della calotta polare residua ed è composto da tre o forse quattro bande di nubi che si avvolgono in senso antiorario attorno all’occhio del ciclone, che ha un diametro di 200 chilometri.

La tempesta è apparsa nel mezzo dell’estate, quando la calotta polare boreale era ormai quasi completamente consumata e l’anidride carbonica ghiacciata era sublimata, lasciando allo scoperto la coltre di ghiaccio d’acqua. Apparentemente questo tipo di circolazione ciclonica, sebbene rara su Marte, va messa in relazione con le condizioni climatiche caratteristiche di questa stagione marziana. Fenomeni simili, alcuni anche paragonabili in dimensione al fenomeno marziano, sono stati osservati sulla Terra nei pressi delle calotte polari. In tal caso il meccanismo che alimenta il ciclone è la differenza tra la temperatura dell’oceano e quella dell’atmosfera.

L’aspetto del ciclone marziano sembra consistente con un vortice di intensa bassa pressione con l’aria in risalita che causa la formazione di nubi, possibilmente con un piccolo nucleo sgombro di nubi, come l’occhio di un uragano. La perturbazione potrebbe essere stata innescata da un sistema frontale instabile e poi amplificata dal forte contrasto di temperatura tra le regioni scure ad alte latitudini (relativamente calde) e la calotta polare molto più fredda.

La scoperta di questa perturbazione è avvenuta il 27 aprile 1999; il ciclone si trovava a circa 65 gradi di latitudine nord e 85 gradi di longitudine ovest. Sei ore dopo il sistema si era spostato di poco, ma sembrava già sul punto di dissolversi. Ciò è consistente con il breve tempo di persistenza degli analoghi fenomeni sulla Terra, cioè pochi giorni.

A sinistra vediamo l’immagine della scoperta, ripresa in luce blu (480 nm). Il ciclone è ben visibile in alto a sinistra, nei pressi della calotta polare. Compaiono anche altri sistemi nuvolosi nei pressi dell’equatore marziano, già osservati telescopicamente in passato. Il ulcano spento Mons Ascraeus è visibile come un puntolino scuro sul margine sinistro del disco di Marte.

In alto a destra una vista a colori della regione polare, che mostra la posizione del ciclone in rapporto alle ben note regioni chiare e scure in questa area. L’immagine a colori composita (410, 502 e 673 nm) indica che la tempesta è praticamente priva di polveri rosse e dunque composta prevalentemente da nubi di ghiaccio d’acqua. La regione visibile copre 45 gradi di longitudine nord.

In basso a destra una visione ortografica elaborata per mettere in risalto i dettagli nascosti della struttura spirale delle nubi.

credits: Jim Bell (Cornell University), Steve Lee (University of Colorado) e Mike Wolff (SSI).