News originale in inglese: 1999-08 - Immagini e filmati

  

Un asteroide intruso nel campo HST

Asteroide intruso in CentaurusIl 6 aprile 1994 il Telescopio Spaziale Hubble è stato impiegato per uno studio dettagliato di Proxima Centauri, la stella più vicina al Sole, allo scopo di determinarne piccole deviazioni nel suo moto che potrebbe rivelare la presenza di un suo compagno planetario. A questo scopo sono stati utilizzati i sensori di guida fine (Fine Guidance Sensor) e, mentre il telescopio era impegnato in questo compito, la camera WFPC2 è stata attivata per eseguire osservazioni parallele, secondo una strategia ideata da Ed Groth dell’Università di Princeton tesa a sfruttare anche i tempi morti che altrimenti andrebbero perduti.

L’immagine catturata in questo modo dalla camera WFPC2 è quella di un tipico campo stellare della Via Lattea, nella costellazione del Centauro. Tale immagine può essere utilizzata per studiare l’evoluzione delle stelle che formano la nostra Galassia. Molte di queste stelle si trovano nei pressi della regione centrale della Galassia alla distanza di 25.000 anni-luce da noi. Risulta subito evidente la traccia blu di un oggetto che è invece molto più vicino: si tratta di un frammento di roccia non catalogato, di circa due chilometri di diametro, che si trova a pochi minuti-luce di distanza da noi, in orbita attorno al Sole. Questo, e un altro centinaio di questi intrusi, sono stati trovati dagli astronomi Robin Evans, Karl Stapelfeldt e dai loro collaboratori del Jet Propulsion Laboratory, i quali hanno condotto una ricerca sistematica negli archivi delle immagini Hubble proprio per identificare questi oggetti vicini. La loro analisi indica che l’orbita di questi asteroidi può intersecare l’orbita di Marte. Questi oggetti sono troppo piccoli e deboli per poter essere seguiti a lungo dai telescopi a terra allo scopo di determinarne abbastanza precisamente l’orbita.

Essi sono destinati a ritornare nei loro invisibili percorsi per centinaia o migliaia di anni finché non lasceranno casualmente un’altra traccia nel campo visivo di un potente telescopio che sta osservando lo spazio profondo.

Credit: Hubble Heritage Team (AURA/STScI/NASA)