News originale in inglese: 1998-18 - Immagini e filmati

  

Saturno all’infrarosso

Saturno all'infrarosso In occasione dell’ottavo compleanno del telescopio spaziale Hubble, abbiamo impacchettato Saturno con dei colori smaglianti. In realtà questa immagine è stata fornita da NICMOS, la camera infrarossa che ha dato il suo primo sguardo a Saturno. Questa immagine in falsi colori, ripresa il 4 gennaio 1998, mostra la luce infrarossa riflessa dal pianeta. Immagini di questo tipo sono utili per studiare nubi e nebbie dell’atmosfera di Saturno.

Il colore blu indica un’atmosfera limpida fino allo strato principale di nubi. Le differenti tonalità di blu indicano una variazione nella composizione delle nubi, sia per quanto riguarda la dimensione delle particelle sia la loro composizione chimica. Si crede che i componenti delle nubi di Saturno siano cristalli di ammoniaca ghiacciata. Gran parte dell’emisfero boreale è dunque limpido. La regione scura intorno al polo Sud (in basso) indica un buco nello strato principale di nubi.

Il verde ed il giallo indicano una foschia al di sopra delle nubi principali. La foschia è sottile in corrispondenza del colore verde, più densa invece in corrispondenza del colore giallo. Gran parte dell’emisfero australe (in basso) è piuttosto nebbioso. Queste foschie sono allineate lungo i paralleli, a causa dei venti che spirano in direzione Est-Ovest.

Il rosso e l’arancio indicano nubi di alta quota. Le nubi che appaiono di colore rosso sono persino più alte di quelle color arancio. Le regioni più dense dei due uragani presso l’equatore di Saturno appaiono biancastre. Anche sulla Terra gli uragani con le nubi più elevate si trovano a latitudini tropicali. L’uragano sulla sinistra è grande all’incirca come la Terra, ma si sono registrate su Saturno tempeste molto più estese nel 1990 e nel 1994.

Gli anelli, costituiti da minuti frammenti di ghiaccio, appaiono bianchi come nelle immagini in luce visibile. Tuttavia, in luce infrarossa, l’assorbimento selettivo da parte delle molecole d’acqua è causa di varie colorazioni. La più evidente è il colore marrone dell’anello più interno. L’anello proietta la sua ombra sul globo del pianeta: la linea brillante all’interno dell’ombra (visibile a sinistra, proprio sopra gli anelli) è la luce solare che filtra attraverso la divisione di Cassini, ovvero la separazione tra i due anelli principali. Questa visione è possibile grazie ad una rara disposizione geometrica di Sole, Saturno e Terra al momento della ripresa. La prossima occasione di osservare questo fenomeno avverrà nel 2006. Un esame accurato dell’ombra proiettata dagli anelli mostra anche la luce solare che filtra attraverso la divisione di Encke, una sottilissima separazione presso il bordo esterno degli anelli.

Sono visibili due satelliti di Saturno, Dione in basso a sinistra e Teti in altro a destra. Teti ha appena completato il transito sul disco di Saturno. Essi appaiono di diversi colori, giallo e verde, indicando differenti condizioni delle rispettive superfici ghiacciate.

Lunghezze d’onda: un’immagine a colori è la somma di tre esposizioni. In luce visibile sono il rosso, il verde ed il blu, ovvero lunghezze d’onda di 0.6, 0.5 e 0.4 micron rispettivamente. Questa immagine di Saturno è stata ripresa a lunghezze d’onda di 1.0, 1.8 e 2.1 micron, visualizzati come blu, verde e rosso. La luce solare riflessa è visibile a queste lunghezze d’onda, dal momento che il calore proprio irradiato da Saturno si manifesta a lunghezze d’onda al di sopra dei 4 micron.