News originale in inglese: 1998-16 - Immagini e filmati

  

Una nana bianca calda splende in un giovane ammasso stellare (NGC 1818)

NGC 1818L’abbagliante "scrigno"  composto da oltre 20.000 stelle ci appare in tutta la sua cristallina limpidezza in questa immagine Hubble ottenuta con la camera WFPC2 (Wide Field and Planetary Camera 2). Il giovane ammasso (40 milioni di anni) chiamato NGC 1818 si trova nella Grande Nube di Magellano (una galassia satellite della nostra Via Lattea) e dista da noi 164.000 anni luce. La Grande Nube di Magellano è una regione caratterizzata da vigorose correnti di formazione stellare e rappresenta un ideale laboratorio per lo studio dell’evoluzione stellare.
La stella cerchiata è una giovane nana bianca che si è formata recentemente in seguito all’estinzione di una gigante rossa. Basandosi su questa osservazione gli astronomi concludono che la gigante rossa progenitrice aveva una massa  7,6 volte quella del Sole. In precedenza gli astronomi ritenevano che le stelle comprese tra 6 e 10 masse solari non potessero estinguersi tranquillamente per trasformarsi in nane bianche: il loro destino sembrava doversi concludere necessariamente con una violentissima esplosione autodistruttiva.
L’Hubble può facilmente risolvere la stella nel popolato ammasso e rilevando il suo intenso bagliore bianco-blu che proviene da una calda superficie di 28.000 °C.

Questo nuovo limite aiuterà gli astronomi a raffinare le teorie che riguardano lo sviluppo delle galassie nelle fasi giovanili dell’universo, a determinare il grado di arricchimento di elementi pesanti dello spazio interstellare da parte delle supernovae e stimare il numero di stelle a neutroni (nuclei implosi risultanti dalle supernovae).

Rebecca Elson e Steinn Sigurdsson della Cambridge University,  assieme ai loro collaboratori, hanno scoperto la nana bianca super-calda durante una ricerca negli archivi di immagini WFPC2 riguardanti l’ammasso NGC 1818.
Il metodo consisteva nell’identificare una stella nana bianca che fosse ancora eccezionalmente calda e luminosa perché  appena formata in seguito all’esplosione e al collasso del  suo progenitore. Una nana con queste caratteristiche avrebbe dovuto essere molto più calda rispetto alle altre nane bianche più vecchie e più deboli e rappresenta un ponte di collegamento con le stelle più massicce presenti attualmente nell’ammasso. Infatti, le stelle più massicce sono anche caratterizzate da una vita molto breve e quindi sono anche le prime a consumarsi e trasformarsi in nane bianche.
Siccome l’ammasso NGC 1818 è dieci volte più grande fra quelli più vicini alla nostra galassia, le probabilità di catturare una nana bianca nella fase che precede il suo rapido indebolimento erano maggiori. Inoltre l’ammasso si trova a soli 40.000 anni luce e tuttora contiene stelle massicce.

L’Hubble è lo strumento ideale per la ricerca di nane bianche proprio perché la sua straordinaria risoluzione consente di individuarle all’interno di un ammasso anche molto popolato e può identificare facilmente la sua luce blu.
Una volta identificata la stella candidata, un esame spettrografico ottenuto all’osservatorio Anglo-Australiano ha permesso di confermare che si trattava di una stella appartenente all’ammasso (e non una stella di primo piano o di sfondo).