Indagando l’atmosfera di Giove per la prima volta, il nuovo dispositivo a bordo del Telescopio Spaziale chiamato "camera per l’infrarosso vicino e spettrometro per oggetti multipli" (NICMOS) ha mostrato una chiara istantanea dell’anello che circonda il pianeta, di un satellite e delle nubi d’alta quota.
La presenza di metano nell’atmosfera di Giove, composta prevalentemente da idrogeno ed elio, ha permesso a NICMOS di rivelare bande di nubi che normalmente non si possono distinguere. Le osservazioni in luce visibile infatti non consentono questo tipo di riprese perché lo strato sottostante di nubi riflette molta più luce dello strato superiore, che dunque rimane indistinguibile rispetto a quello più in basso.
Il gas metano che si trova tra i due strati, invece, assorbe la luce infrarossa riflessa, permettendo alle nubi poste al di sopra dell’atmosfera, di apparire brillanti.
Gli scienziati analizzeranno queste immagini all’infrarosso congiuntamente alle immagini in luce visibile per avere un quadro d’insieme del clima del pianeta Giove. Nubi a diversi livelli infatti raccontano storie differenti. Sulla Terra, ad esempio, i cristalli di ghiaccio formano nubi d’alta quota chiamate "cirri", mentre le nubi formate da acqua (i cumuli) si trovano a quote più basse.
Inoltre, mostrando i dettagli delle nubi d’alta quota, NICMOS ha anche offerto una chiara visione degli anelli e del satellite Meti. Il piano degli anelli di Giove è visibile presso il margine destro dell’immagine come una debole linea. Meti, che ha un diametro di 40 km e dista circa 128.000 km da Giove, è il punto luminoso sovrapposto alla linea.
A causa del ridotto campo di vista della camera infrarossa, questa immagine è la composizione di tre singole riprese del 17 settembre 1997. L’intensità dei colori è calibrata per accentuare le nubi d’alta quota. Il cerchiolino scuro sul disco di Giove presso il centro dell’immagine è un artefatto dovuto al sistema di ripresa.