News originale in inglese: 1997-26 - Immagini e filmati

  

Hubble separa il sistema binario di Mira

[in alto]  
Questa immagine mostra la gigante rossa Mira A (a destra) chiamata ufficialmente Omicron Ceti (costellazione della Balena) e la sua vicina compagna (a sinistra) che appare circondata da un alone di materiale catturato dal vento proveniente da Mira. E’ stata presa l’11 dicembre 1995 in luce visibile usando la camera
FOC (European Space Agency’s Faint Object Camera) dell’HST. Le stelle, in questa foto a falsi colori, sono separate da una distanza angolare di solo 0,6 secondi d’arco. Sono state utilizzate delle techiche di ricostruzione dell’immagine per accentuare ulteriori dettagli. 
Nei due pannelli inferiori le immagini ricostruite di Mira sono ingrandite e la compagna è fuori del campo visuale alla sinistra di Mira. 
[sotto a sinistra]  
L’immagine in luce visibile del disco della stella Mira mostra la sua strana forma asimmetrica che assomiglia a un pallone da rugby. Questo fatto può essere legato alle drammatiche trasformazioni che avvengono durante il suo ciclo di espansione-contrazione, oppure alla presenza di una macchia non risolvibile sulla sua superficie. 
[sotto a destra]  
In luce ultravioletta, l’Hubble riesce a risolvere una piccola appendice a forma di uncino che si estende da Mira in direzione della compagna. 
Tale appendice  potrebbe rappresentare un flusso di particelle che fuoriesce dalla stella principale, attirato gravitazionalmente dalla compagna. Potrebbe però anche trattarsi di materiale appartenente all’atmosfera superiore di Mira, riscaldato dalla presenza della seconda stella. 
Anche in questa immagine ingrandita, la compagna di Mira si trova fuori dal campo visuale, verso sinistra.
 

Mira, officialmente chiamata Omicron Ceti (costellazione del Cetus, Balena) è un prototipo per un’intera classe di stelle conosciute come "variabili di tipo Mira". Sebbene un tempo simile al Sole, Mira si trova ora alla fine della sua vita, e si è evoluta in una gigante rossa a bassa temperatura, che è fortemente variabile in luminosità (da +5 a +9 di magnitudine). Contraendosi ed espandendosi con un periodo di 332 giorni, Mira riversa nello spazio una grande quantità di particelle con il suo energico vento tellare di gas e polveri.
Mira fu scoperta nell’agosto del 1596 dall’astronomo olandese David Fabricius, che la scambiò per una stella nova perché durante le successive osservazioni essa diminuì di magnitudine fino a scomparire dalla sua vista. La chiamò "Mira" che significa "Meravigliosa". Successivamente gli astronomi realizzarono che si trattava del primo caso conosciuto di stella variabile.
Ma non è tutto qui: Mira è una stella doppia, cioè un sistema di due stelle che orbitano una attorno all’altra.
La compagna di Mira è una nana bianca, circondata da materiale catturato dal vento stellare di Mira.
Distante da noi circa 400 anni luce, Mira è la più vicina stella doppia nella quale si possa osservare la formazione di vento stellare.
Fornendo  gli astronomi una immagine nidita dei due membri di questo sistema, l’
Hubble ci ha consentito un’utile visione all’interno di un altro tipo di sistema di stella doppia nel quale le stelle sono cosi vicine da interagire una con l’altra.
La distanza tra Mira e la sua compagna è circa settanta volte maggiore che tra la Terra e il sole  (corrispondente a soli 0,6 secondi d’arco — uguale al diametro di una monetina posta alla distanza di circa sette chilometri — perfino più piccola di una singola stella vista per mezzo di un telescopio terrestre).
 L’Hubble permette agli astronomi di misurare anche le dimensioni della stella che ha un diametro corrispondente a 60 millisecondi d’arco (circa 700 volte il diametro solare, cioè dieci milioni di chilometri). Se Mira fosse al centro del nostro sistema solare, essa si estenderebbe ben oltre l’orbita di Marte e circa a due terzi del raggio orbitale di Giove.