Il materiale ad altissima velocità espulso durante l’esplosione della supernova avvenuta dieci anni fa, è stato rivelato per la prima volta per mezzo dello STIS (Space Telescope Imaging Spectrograph dell’HST).
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L’immagine in alto è stata ottenuta nel 1995 dal WFPC2 (Wide Field and Planetary Camera 2) e mostra il cerchio arancione che circonda la supernova 1987A (appartenente alla Grande Nube di Magellano e distante 167.000 anni-luce dalla Terra). Il frammento luminoso al centro del cerchio è ciò che rimane dell’esplosione della supernova che avvenne nel febbraio del 1987. Il piccolo rettangolo al centro indica la localizzazione del campo di osservazione dello STIS utilizzato per rilevare il lontano ultravioletto. Questa radiazione viene bloccata dall’atmosfera terrestre e quindi non sarebbe osservabile dagli strumenti terrestri. L’immagine centrale (con il relativo schema sottostante) mostra la diffusione dello spettro ottenuto. Il quadrato nero di questa immagine indica la posizione dello spettro dalla quale è stata rimossa l’emissione dell’idrogeno presente nell’alta atmosfera terrestre. |
I dati dello STIS mostrano la presenza di idrogeno ad alta temperatura in espansione alla velocità di 15.000 km/sec proveniente da una estesa area interna all’anello centrale. Oltre all’emissione di idrogeno, lo STIS rileva anche emissione di azoto ionizzato ad alta velocità.
Questa è la prima volta che gli astronomi misurano la velocità del gas espulso dall’esplosione di una supernova. Questo gas è brillante nell’ultravioletto perché è stato scaraventato contro i residui di gas che erano già presenti prima dell’esplosione e che sono stati emessi dalla supernova circa 20.000 anni prima dell’evento.
Lo STIS rileva anche l’emissione dovuta ai gas caldi (ossigeno, azoto e elio) presenti nell’anello stesso. L’anello ha il diametro di 1,2 anni-luce.
Vedi anche:
L’onda d’urto della supernova prende forma
Anelli intorno alla supernova 1987A
STIS analizza chimicamente l’anello intorno alla Supernova 1987A