News originale in inglese: 1996-22 - Immagini e filmati

  

Hubble realizza un filmato della Nebulosa “Granchio” (M1 o NGC 1952)


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La Nebulosa Granchio ripresa con un telescopio terrestre (sinistra). Regione centrale ripresa con l’Hubble (destra).


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Tre immagini in sequenza che mostrano i rapidi mutamenti nei pressi della Pulsar Granchio.

filmato MPEG 567 kb
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Il filmato, costruito da otto immagini WFPC2, contiene quattro sequenze: 1) L’intero campo WFPC2.  2) un primo piano della pulsar 3) un primissimo piano nel quale si distingue lo "sprite" che appare al di sopra della pulsar.  4) ingrandimento estremo della pulsar sormontata dal nodulo interno. 
  animazione 1,1 Mb

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La sequenza rappresenta l’ambiente immediatamente attorno alla pulsar in rotazione. I due raggi rappresentano le emissioni di radiazione elettromagnetica che dimostrano la rotazione della pulsar.
Via via che l’osservatore si allontana dalla pulsar diventa visibile il nodulo interno che appare in alto a sinistra, seguito poi dallo "sprite" ed infine diventano visibili i due getti opposti lungo l’asse di rotazione. Il vento stellare equatoriale intorno alla stella è rappresentato in rosso.


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Diagramma dell’ambiente che circonda la pulsar nella regione centrale della Nebulosa Granchio basato sulle immagini Hubble. Sono rappresentati i due getti (jet) opposti di particelle accelerate e i filamenti equatoriali (equatorial wisps) che vengono allontanati dalla pulsar.
 Approfondimenti:

La storia della Nebulosa Granchio

Come si formano le Pulsar
 


Una nuova sequenza di immagini del Telescopio Spaziale Hubble ci mostra quello che rimane di una tremenda esplosione stellare e fornisce agli astronomi una notevole occasione per studiare la relazione dinamica esistente tra una minuscola Pulsar e la grande nebulosa che la circonda.

Immagine [1]
L’immagine ricca di colori (riquadro a sinistra), mostra l’aspetto dell’intera Nebulosa Granchio  (M1 o NGC 1952) come viene vista da un telescopio con base a terra. Essa rappresenta ciò che rimane dell’esplosione di supernova documentata 900 anni fa. La nebulosa, del diametro di 10 anni luce, si trova nella costellazione del Toro e dista da noi 7.000 anni luce.

I filamenti verdi, gialli e rossi concentrati verso i bordi della nebulosa sono i resti della stella che sono stati eiettati nello spazio in seguito all’esplosione.

Al centro della Nebulosa Granchio (Crab Nebula) si trova una Pulsar (Pulsar Granchio o Crab Pulsar) che rappresenta il nucleo collassato della stella esplosa. La Pulsar Granchio è una stella a neutroni che ruota rapidamente attorno a se stessa; pur contenendo una massa maggiore di quella del nostro Sole, ha un diametro di poco più di 10 chilometri. Dato che ruota compiendo ben 30 giri al secondo, anche il suo campo magnetico "spazzola" rapidamente lo spazio circostante accelerando le particelle e lanciandole verso l’esterno a velocità vicine a quella della luce.

La luminosità blu della parte centrale della nebulosa – emessa da elettroni energetici che viaggiano con moto spirale attraverso il campo magnetico – è alimentata dalla stessa Pulsar.

L’immagine Hubble (riquadro a destra)  mostra la parte centrale della nebulosa Granchio. La pulsar stessa è visibile (della coppia di stelle centrali è quella di sinistra). Attorno alla pulsar si notano dei nitidi noduli e delle strutture filamentose.

Si tratta di una delle immagini che formano una sequenza ripresa dall’Hubble nel corso di diversi mesi. Questa sequenza mostra che le parti interne della Nebulosa Granchio sono molto più dinamiche di quanto si pensasse. La nebulosa si "spoglia" dei suoi veli cambiando il suo aspetto nel giro di pochi giorni durante i quali scompaiono i filamenti più esterni e se ne formano di nuovi. I filamenti si spostano a velocità pari alla metà della velocità della luce.

Questa foto è stata ripresa il 5 novembre 1995 per mezzo della camera WFPC2 alla lunghezza d’onda di 550 nanometri (la parte centrale dello spettro visibile).

Immagine [2]
Le tre immagini mostrate qui, fanno parte di una serie di immagini Hubble e mostrano i drammatici cambiamenti nell’aspetto della regione centrale della nebulosa. Delle scie di particelle luminose si muovono verso l’esterno ad una velocità pari alla metà di quella della luce mentre un misterioso alone rimane stazionario e diventa sempre più brillante con il passare del tempo. Si vedono anche gli effetti di due getti polari che si muovono lungo gli assi di rotazione della pulsar. L’oggetto più dinamico è un nodulo luminoso che "danza" attorno tanto che gli astronomi lo hanno soprannominato "sprite" (spiritello). Si tratta in realtà di un fronte d’urto (zone in cui il materiale più veloce si contra con quello più lento) che si trova alla base di uno dei due getti polari.

Osservazioni condotte da Jeff Hester e Paul Scowen (Arizona State University)