News originale in inglese: 1995-37 - Immagini e filmati

  

L’Hubble scopre una nuova macchia chiara su Io

nuove macchie su IoQuesta coppia di immagini HST di Io, la luna vulcanica di Giove, mostra la sorprendente comparsa di una larga formazione bianco-giallastra di 320 km di diametro nei pressi del centro del disco del satellite [foto a destra].
I ricercatori affermano che si tratta del cambiamento più drammatico che sia mai stato visto negli ultimi 15 anni. Essi propongono che la macchia rappresenti un nuovo tipo di formazione transitoria del satellite. Per confronto, l’immagine a sinistra è stata presa nel marzo del 1994, prima che la macchia comparisse, e mostra che la superficie di Io ha subito soltanto dei deboli cambiamenti rispetto alle immagini pervenuteci in occasione del passaggio della sonda Voyager 2 nel 1979. La nuova macchia, apparsa nelle immagini Hubble del giugno 1995, sostituisce una macchia biancastra di dimensioni minori che si trovava nella stessa zona e che appariva nelle immagini del marzo 1994. Notate che i cambiamenti del resto della superficie, avvenuti durante i 16 mesi che separano le due immagini, sono molto più sottili.
Ciascuna immagine è stata ottenuta mettedo assieme vari fotogrammi presi nel vicino ultravioletto, nel violetto e nel giallo per mezzo della camera
WFPC2 dell’Hubble. Secondo John Spencer del Lowell Observatory di Flagstaff, Arizona "la nuova macchia che circonda il vulcano Ra Patera, fu fotografato dal Voyager, probabilmente è costituita dal materiale (forse gas allo stato solido) emesso da Ra Patera in seguito ad una grande esplosione vulcanica o ad un flusso di lava recente…"

La nuova macchia è insolita anche a causa del suo colore giallastro rispetto alle altre regioni chiare di Io che sono invece biancastre. Il colore giallastro potrebbe derivare dal fatto che si tratta di depositi freschi: queste caratteristiche potranno fornire delle indicazioni riguardo la composizione dei nuovi materiali vulcanici di Io. La temperatura della superficie di Io è di circa -150 gradi Celsius; comunque le macchie associate ad attività vulcaniche possono raggiungere i 1000 gradi. Le prossime osservazioni Hubble, in coordinazione con la navicella Galileo che si prevede raggiungerà Giove e Io nel dicembre del 1995, rivelerà l’evoluzione e la durata di queste particolari strutture. Galileo riuscirà a distinguere dettagli molto più piccoli della superficie di Io alla luce visibile, ma dovrà fare assegnamento ancora sulle informazioni racimolate dalle osservazioni UV dell’Hubble e da quelle prese dal telescopio spaziale nei periodi in cui il Galileo non potrà osservare Io. Le prossime osservazioni dovrebbero anche confermarci se gli astronomi sono stati testimoni, per la prima volta, di uno dei processi che creano le regioni chiare di Io.