News originale in inglese: 1995-13 - Immagini e filmati

  

Resti di supernova nella Grande Nube di Magellano (N132D)

resti di supernova N132DLa camera WFPC2 dell’Hubble ha ripreso gli sparpagliati resti di una supernova esplosa 3.000 anni fa, chiamata N132D, che si trovano nella Grande Nube di Magellano a 169.000 anni luce da noi.

L’immagine ci mostra quello che accade quando i getti ad alta velocità prodotti dall’esplosione si scontrano con le nubi interstellari più dense e fredde. I filamenti in espansione vengono visualizzati dall’Hubble con un dettaglio che prima d’ora era possibile solo per i resti di supernove molto più vicini a noi.

Il materiale lanciato nello spazio dalla stella esplosa alla velocità di 2.000 chilometri al secondo si fa strada tra le nebulosità circostanti creando fronti d’urto luminosi. I filamenti blu-verdi corrispondono a gas ricchi di ossigeno prodotti dal nucleo della stella. Il gas delle dense nebulose interstellari riscaldato dalle onde d’urto dell’esplosione appare di colore rosso.

I resti di supernova ci forniscono una rara opportunità di studiare direttamente la composizione di stelle con una massa molto più grande di quella del nostro Sole. La stella che esplose nella supernova N132D si trovava poco sotto a sinistra rispetto al centro di questa immagine; si stima che la sua massa fosse 25 volte la massa del Sole. In questo tipo di stelle vengono prodotti elementi pesanti, attraverso vari tipi di reazioni nucleari, fra cui l’ossigeno, l’azoto, il carbonio, il ferro ecc. La gigantesca esplosione di supernova sparpaglia nello spazio questo materiale, dove finirà per creare nuove generazioni di stelle. Con questo stesso meccanismo il gas e le polveri che formarono il nostro Sistema Solare si arricchirono degli elementi che stanno alla base della vita sulla Terra. Le osservazioni Hubble saranno utilizzate per determinare l’esatta composizione chimica di queste sostanze e quindi per controllare le teorie sull’evoluzione stellare.

L’immagine mostra una regione larga 50 anni luce. L’esplosione di questa supernova dovrebbe essere stata visibile anche dalla Terra circa tremila anni fa ma non conosciamo nessun documento di quell’epoca che faccia riferimento all’apparizione di una "nuova stella".

Questa immagine in "veri colori" è una composizione di una serie di esposizioni riprese tra il 9 e il 10 agosto 1994 con filtri che selezionano tre fra le più forti righe di emissione: lo zolfo ionizzato (colore rosso), l’ossigeno doppiamente ionizzato (verde) e ossigeno ionizzato una sola volta (blu).

Gli astronomi che hanno condotto le osservazioni sono: Jon A. Morse (STScI), William P. Blair (PI; JHU), Michael A. Dopita (MSSSO), Robert P. Kirshner (Harvard), Knox S. Long (STScI), Jon A. Morse (STScI), John C. Raymond (SAO), Ralph S. Sutherland (UC-Boulder), P. Frank Winkler (Middlebury).