News originale in inglese: 1995-07 - Immagini e filmati

  

Caccia agli ammassi globulari di NGC 4881

NGC 4881Questo mosaico, che mostra un campo di galassie lontane, è una riproduzione elaborata al computer di una serie di 16 esposizioni di 15 minuti ciascuna ottenute con la camera WFPC2 (Wide Field Planetary Camera 2) utilizzando due filtri (F555W e F814W). Il campo della WFPC-2 possiede una caratteristica forma a "V" dovuta alla combinazione dei campi di tre camere Wide Field e di una camera ad alta risoluzione (Planetary Camera). Quest’ultimo campo corrisponde al riquadro centrale, più piccolo.

L’oggetto più brillante è NGC 4881, approssimativamente centrato nel campo della Planetary Camera. Si tratta di una galassia ellittica di magnitudine 13 appartenente all’ammasso della Chioma di Berenice, un grande ammasso di galassie cinque volte più lontano dell’ammasso della Vergine.

La velocità radiale di NGC 4881, calcolata in base allo spostamento delle righe spettrali per effetto Doppler (redshift), è di circa 7.000 km/s.

Ad eccezione della galassia spirale che si vede a destra e di poche altre stelle appartenenti alla nostra Via Lattea, quasi tutti gli oggetti rimanenti che appaiono in questo campo si trovano molto più lontani rispetto all’ammasso della Chioma. C’è un affascinante assortimento di galassie di sfondo, inclusa una coppia di galassie apparentemente in via di fusione.

Questa osservazione del telescopio Hubble è stata eseguita con lo scopo di utilizzare gli ammassi globulari che circondano NGC 4881 come indicatori di distanza e quindi per una stima della distanza dell’ammasso della Chioma. Gli ammassi globulari sono dei puntolini quasi invisibili in questa riproduzione. La distanza dalla Terra dell’ammasso della Chioma di Berenice è un importante parametro per la misura delle dimensioni dell’universo perché è abbastanza distante da poterne stimare la velocità di allontanamento con una buona precisione (senza i fattori di imprecisione che sono invece eccessivi per gli ammassi più vicini e più lenti, come ad esempio per l’ammasso della Vergine). Questi dati saranno utili per misurare l’età e il tasso di espansione dell’universo (la costante di Hubble).

È ben noto dagli studi condotti sulla Via Lattea che la luminosità degli ammassi globulari segue una caratteristica curva "a campana" (i matematici la chiamano "distribuzione gaussiana") che presenta un picco attorno alla magnitudine assoluta -7,6. Vuol dire che la maggioranza dei globulari ha una luminosità grosso modo pari a 100 mila volte quella del Sole e che ne troviamo sempre meno tanto se si va a luminosità più alte oppure più basse. Ma è così anche per le altre galassie? La risposta è positiva relativamente ad una ventina di sistemi vicini per i quali simili studi si rendono possibili. La distribuzione è sostanzialmente la stessa ed è rispettato anche il valore del picco. La maggior parte di essi ha magnitudini assolute comprese tra –7 e –8. Nella Via Lattea il picco di frequenza si trova alla magnitudine –7.6. E’ necessario trovare questo picco anche per la galassia NGC 4881 se vogliamo stimarne la distanza.

Questo studio però non è stato coronato da successo: tenendo conto dell’incertezza statistica, il numero di ammassi globulari in funzione della magnitudine continua a crescere fino all’attuale soglia di visibilità (magnitudine 27,6) e quindi il picco degli ammassi di NGC 4881 non è stato ancora determinato. Questo fatto suggerisce che l’ammasso della Chioma si trova ad una distanza di almeno 100 megaparsec da noi. Di conseguenza la costante di Hubble potrebbe essere inferiore a 70 km/s per megaparsec.

L’aggiunta di ulteriori esposizioni potrà permetterci di abbassare ancora questa soglia e quindi rilevare oggetti ancora più deboli. Sebbene questa osservazione esplorativa non sia ancora definitiva, essa ci mostra che l’obiettivo della stima di distanza degli ammassi globulari di NGC 4881, e quindi del calcolo della costante di Hubble, rientra nelle possibilità del telescopio spaziale Hubble.
 

Le osservazioni di NGC 4881 con il telescopio spaziale Hubble sono state condotte da  William A. Baum, del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Washington, Seattle.