News originale in inglese: 1994-55 - Immagini e filmati

  

La superficie di Titano

La superficie del più grande satellite di Saturno, Titano è stata fotografata completamente. Gli scienziati hanno potuto riprendere la superficie del satellite con le sue macchie chiare e scure, nel corso di una sua completa rotazione che dura 16 giorni. Hanno scoperto così che una delle più evidenti e luminose aree superficiali ha il diametro di 4.500 km (all’incirca le dimensioni dell’Australia).

Nell’immagine vediamo quattro proiezioni di altrettanti emisferi separati fra loro da 90° di longitudine. In particolare, in alto a sinistra vediamo l’emisfero che è sempre rivolto verso Saturno e in basso a sinistra quello opposto. In alto a destra vediamo come si presenta la faccia di Titano rivolta nella direzione del movimento dell’orbita attorno a Saturno, mentre quella opposta è in basso a destra.

Il team che ha condotto le osservazioni ha utilizzato la camera WFPC2 alle lunghezze d’onda del vicino infrarosso (tra 0,85 e 1,05 micron). La foschia di Titano è abbastanza trasparente a queste lunghezze d’onda da permettere la mappatura delle caratteristiche superficiali a seconda della loro riflettività. Solo le regioni polari del satellite non si possono mappare in questo modo a causa dell’angolo di visuale del telescopio rispetto alla superficie e della densa opacità dell’atmosfera lungo il bordo del disco (il cammino ottico ha un percorso più lungo dentro l’atmosfera). La risoluzione con la camera WFPC2 a queste lunghezze d’onda è di 650 km.

Titano compie un’orbita completa attorno a Saturno in 16 giorni, all’incirca la durata del periodo osservativo. Gli scienziati hanno sospettato che la rotazione di Titano impieghi ugualmente 16 giorni così da mostrare al pianeta sempre lo stesso emisfero, come avviane anche per la Luna rispetto alla Terra. Recenti osservazioni di Lemmon e dei suoi colleghi all’Università dell’Arizona confermano questo fatto.

Titano, più grande di Mercurio e appena più piccolo di Marte, è l’unico corpo celeste del nostro Sistema Solare oltre alla Terra, che potrebbe avere oceani e piogge sulla sua superficie, sebbene si tratti di oceani e piogge di etano e metano piuttosto che di acqua. Gli scienziati sospettano che l’attuale ambiente di Titano, nonostante la sua bassissima temperatura che raggiunge i 143°C, potrebbe essere simile a quello della Terra qualche miliardo di anni fa, prima che la vita cominciasse a pompare ossigeno nell’atmosfera.

L’atmosfera di Titano è all’incirca cinque volte più densa di quella terrestre e composta principalmente da azoto, assieme a metano ed etano. Questa pesante foschia arancione di idrocarburi era impenetrabile alle telecamere a bordo del Pioneer e del Voyager che si avvicinarono al sistema di Saturno alla fine degli anni ’70 e nei primi anni ’80. La foschia si forma dalla distruzione del metano causata dai raggi solari: gli idrocarburi che si producono da questa reazione formano una nebbia simile a quella delle nostre grandi città, ma più spessa.

E’ troppo presto per riuscire ad interpretare il significato delle aree chiare e scure rilevate dal Telescopio Hubble. Potrebbe trattarsi di continenti, oceani, crateri da impatto o altre strutture. Da molto tempo gli astronomi suppongono che Titano sia completamente coperto da un unico oceano di etano e metano, mentre le ultime immagini ci mostrano che esistono almeno alcune regioni solide.

Hanno condotto le osservazioni: Peter H. Smith (University of Arizona Lunar and Planetary Laboratory), Mark Lemmon, John Caldwell, Larry Sromovsky, Michael Allison.