News originale in inglese: 1994-44 - Immagini e filmati

  

I venti d’alta quota di Giove rivelati in immagini ultraviolette

Queste quattro riprese in luce visibile ed ultravioletta mostrano il notevole sparpagliamento delle nubi di polveri residue degli impatti della cometa P/Shoemaker-Levy 9.

Queste nubi oscure sono preziose perché consentono di studiare per la prima volta l’andamento dei venti di alta quota dell’atmosfera gioviana.

In alto i resti degli impatti C, A ed E appaiono allineati nell’emisfero sud di Giove. Questa coppia di immagini è stata ottenuta il 17 luglio, alcune ore dopo l’impatto E. I segni sono molto più visibili nell’ultravioletto perché le polveri emesse assorbono più efficacemente l’UV rispetto alla luce visibile.

Questo materiale emesso durante l’impatto si è diffuso nel’alta atmosfera di Giove sotto forma di polveri e nebbie rimaste in sospensione per parecchi giorni.

In basso lo stesso emisfero ripreso 12-13 giorni dopo mostra che i gas e le polveri si sono sparpagliate soprattutto in direzione est-ovest dai venti che spirano alla quota a cui il materiale è rimasto in sospensione.

HST mostra che i venti dell’alta atmosfera di Giove trasportano le polveri in modo dofferente rispetto alla bassa atmosfera. Ad esempio l’immagine in UV mostra una debole nube a 45 gradi di latitudine sud che non compare nell’immagine in luce visibile. La nube potrebbe essere dovuta a materiale in alta quota che sta andando alla deriva verso nord. Invece le nubi evidenti anche in luce visibile, cioè a quota più bassa, non subiscono questo effetto.

Le immagini in luce visibile mostrano la Grande Macchia Rossa al margine destro del disco di Giove ed un satellite in transito (con la relativa ombra – a sinistra – proiettata sulle nubi gioviane). Nelle immagini in luce ultravioletta mostrano anche le emissioni dovute alle aurore polari.

Queste osservazioni della cometa Shoemaker-Levy 9 con il telescopio spaziale Hubble sono state condotte da J.T. Clarke, G.E. Ballester (University of Michigan), and J.T. Trauger (Jet Propulsion Laboratory)