La splendida immagine Hubble ci mostra due ammassi sovrapposti, appartenenti alla Grande Nube di Magellano, e distanti da noi 166.000 anni luce. Il campo ripreso dall’immagine, ottenuta con la camera WFPC2, copre 130 anni luce di larghezza.
Le straordinarie capacità del telescopio spaziale (la sensibilità all’ultravioletto, l’abilità di vedere stelle molto deboli e l’alta risoluzione) sono state utilizzate per distinguere tre diverse popolazioni che costituiscono le 10.000 stelle al di sotto della magnitudine 25.
Osservazioni precedenti eseguite con telescopi con base a terra non potevano risolvere più di 1000 stelle nella stessa regione di cielo.
Circa il 60% delle stelle appartiene all’ammasso dominante giallo NGC 1850 la cui età è stimata a 50 milioni di anni.
Una seconda popolazione è costituita dalle stelle bianche, che rappresentano circa il 20%; queste stelle sono relativamente giovani (4 milioni di anni) ed hanno una grande massa. Le stelle rimanenti sono stelle appartenenti alla Grande Nube.
Oltre ad essere molto più giovani, le stelle bianche sono anche molto più sparpagliate rispetto a quelle gialle. La significativa differenza di età delle due popolazioni suggerisce che esse appartengano a due diversi gruppi di stelle che si trovano allineati lungo la stessa linea di visuale
L’ammasso più giovane e più aperto si trova probabilmente a 200 anni luce dietro quello più vecchio. Se si trovasse in primo piano la povere tipicamente contenuta in questo tipo di ammassi avrebbe oscurato le stelle gialle.
Osservare due distinte popolazioni separate da una così breve distanza è un fatto insolito. La giustapposizione suggerisce la possibilità che una serie di esplosioni di supernova avvenute nell’ammasso più antico potrebbe aver scatenato un processo di formazione stellare nell’ammasso giovane.
Questa immagine è un composizione di diverse esposizioni prese nell’ultravioletto, nel visibile e nel vicino infrarosso. Le stelle gialle corrispondono a stelle della sequenza principale (come il nostro Sole) con una temperatura media superficiale di 6000 gradi Kelvin; le stelle rosse sono giganti e supergiganti fredde (3500 K); le stelle bianche sono giovani e calde (25.000 K) e brillano nell’ultravioletto.
Le osservazioni di NGC 1850 con il telescopio spaziale Hubble sono state condotte da R. Gilmozzi, Space Telescope Science Institute/European Space Agency; Shawn Ewald, JPL.