News originale in inglese: 1994-16 - Immagini e filmati

  

La galassia ospite di un quasar (QSO 1229+204)

quasar 1229+204L’immagine ripresa con il telescopio Hubble (a destra) ci mostra una debole galassia che ospita nel suo interno un quasar. La ricchezza di nuovi dettagli contribuirà a risolvere il mistero della natura dei quasar, gli oggetti più lontani e più energetici dell’universo. L’immagine HST ci mostra chiaramente che il quasar, chiamato 1229+204, è situato nella regione centrale di una galassia di aspetto comune, costituita da due bracci di spirale connessi da una barra. La galassia ospite è in fase di collisione con una galassia nana. Si ritiene che le collisioni tra galassie, oltre a innescare fenomeni di formazione stellare possano produrre i quasar. Il nuovo materiale apportato dalla collisione finisce per alimentare un buco nero massiccio che si presume sia il “motore” del quasar.

L’immagine fa parte di una coppia di riprese di due quasar relativamente vicini, selezionati come primo bersaglio per testare la risoluzione e la gamma di scansione della nuova camera WFPC2 (Wide Field and Planetary Camera 2) che contiene le ottiche correttive dello specchio primario.

I quasar sono gli oggetti più lontani dell’universo e quindi appartengono ad un universo molto giovane di oltre 12 miliardi di anni fa. L’ipotesi più comunemente accettata è che i quasar si trovino in galassie che contengono un buco nero supermassiccio e attivo nella loro regione centrale. Comunque, a causa della loro enorme distanza, queste galassie ospiti ci appaiono molto piccole e deboli e molto difficili da distinguere rispetto alla forte luce del quasar. Sebbene un quasar non sia molto più grande del nostro Sistema Solare, esso rilascia una quantità di energia pari a quella prodotta da miliardi di stelle.

Sebbene in una precedente osservazione da terra il Canada-France-Hawaii Telescope (con una risoluzione di 0,5 arcosecondi) identificasse per primo la galassia barrata 1229+204 (immagine a sinistra), l’Hubble riesce a mostrarci chiaramente la sua struttura e ci rivela i dettagli della collisione. Il telescopio spaziale ci mostra che un’estesa struttura blu situata ad uno dei lati della galassia è una successione di noduli che potrebbero essere giovani e massicci ammassi stellari. Essi possono essersi generati in conseguenza della collisione tra la galassia ospite e una piccola galassia compagna ricca di gas. Sono visibili anche delle strutture a guscio lungo la barra che potrebbero essersi formate dalle forze di risonanza mareale gravitazionale sviluppate tra la galassia spirale e la sua piccola compagna.