Che differenze ci sono fra un riscaldamento a pavimento ed uno a termosifone classico (dal punto di vista del bilancio energetico e quindi, presumo, del consumo di gas metano)?

I principali sistemi di riscaldamento consistono nel riscaldare dell’acqua tramite combustione di un idrocarburo e poi si fa circolare l’acqua calda in un impianto che disperde questo calore nella casa per semplice conduzione termica.

Dal punto di vista impiantistico il riscaldamento a termosifone è composto da semplici tubi idrici che portano l’acqua dalla caldaia ai termosifoni, che sono poggiati sempre ad una parete, in cui l’acqua, per motivi di lunghezza di percorso, staziona per un periodo di tempo abbastanza lungo e quindi cede una buona quantità di calore alla stanza.

Il riscaldamento a pavimento non prevede sorgenti di calore a vista (come i termosifoni), perchè l’acqua circola in tubi posti nel pavimento e quindi rilascia il calore a quest’ultimo che poi lo trasferisce all’aria della stanza.

Generalmente il secondo impianto è più economico (dal punto di vista della sua gestione) del primo, perchè i tubi che portano l’acqua dalla caldaia ai termosifoni e da un termosifone all’altro non sono perfettamente isolanti, per cui una quantità di calore si disperde nei muri, restando intrappolata lì dentro (perchè quasi sempre i muri sono di mattoni forati, quindi pieni d’aria che è un ottimo isolante termico) e in parte si disperde all’esterno dell’edificio (per i tubi che passano nelle pareti esterne).
Nel caso dell’impianto a pavimento invece non c’è alcuna dispersione inutile perchè il calore viene ceduto dai tubi al pavimento e quindi inviato verso l’alto e verso il basso. In un palazzo il calore che va verso il basso riscalda l’appartamento sottostante, per cui non va perso nell’economia del riscaldamento dell’interno (chiaramente un riscaldamento a pavimento prevede una gestione comunitaria del riscaldamento).
Di conseguenza il secondo impianto permette di sfruttare una parte del calore prodotto dalla caldaia maggiore rispetto all’impianto a termosifoni.

Inoltre bisogna considerare che essendo la superficie di scambio maggiore nel caso dell’impianto a pavimento in tal caso la temperatura dell’acqua in circolo è inferiore, a parità di temperatura ambientale ottenuta, che nel caso dei termosifoni. Per motivi di rendimento aumentare di 2 gradi la temperatura di 1 kg di acqua costa di più che aumentare di 1 grado la temperatura di 2 kg di acqua.

Comunque anche se l’impianto a pavimento sembra essere migliore dal punto di vista del rendimento la differenza quantitativa non può essere data in assoluto, perchè chiaramente dipende dalle caratteristiche costruttive di ogni edificio. Ci sono sicuramente diversi casi in cui diverse considerazioni di opportunità e anche caratteristiche costruttive dell’edificio possono rendere i termosifoni comunque preferibili (per esempio il riscaldamento a pavimento crea problemi per alcuni tipi di pavimento e può contribuire a problemi di circolazione sanguigna per le persone).