Sin dall’antichità, l’alone della Luna assunse un importante ruolo “astrologico”.
Le stelle fisse e le costellazioni erano fatte oggetto di ricerche riguardo, ad esempio, l’uguaglianza del colore e, di conseguenza, l’uguaglianza della natura. In tal senso venivano considerate mezzi importanti per l’indagine dell’avvenire delle persone e, più in generale, dei popoli.
Per i Babilonesi le stelle che percorrevano l’orbita lunare servivano ai fini dell’interpretazione astrologica correlata ai segni zodiacali, come si desume, ad esempio, da alcune tavole ritrovate e che contenevano le profezie in base all’ingresso di questi corpi celesti “nell’alone lunare”.
Col passare del tempo, ovviamente, tutte queste credenze si sono stemperate (anche se, purtroppo, ancora oggi sopravvive un gran numero di astrologi e creduloni) ed oggi è rimasta solamente l’idea che l’alone lunare sia portatore di perturbazioni meteorologiche.
Di fatto, in analogia col fenomeno dell’arcobaleno, l’alone sfumato che si forma attorno alla Luna in quanto sorgente luminosa deriva da un effetto di rifrazione e successiva riflessione della luce dell’astro sui cristalli di ghiaccio in sospensione a volte presenti nell’alta atmosfera allorquando si formano delle instabilità di temperatura. Tali instabilità, solitamente, precedono variazioni in peggioramento del tempo meteorologico, in special modo se si è in presenza di un cielo parzialmente nuvoloso. Ciò non toglie che l’alone possa formarsi anche in condizioni di cielo terso, ma appunto caratterizzato dalla presenza di strati d’aria particolarmente freddi e ricchi di particelle di vapore d’acqua che si sono ghiacciate.
I cristalli che si formano in queste condizioni hanno la particolarità, come sopra accennato, di rifrangere e riflettere all’indietro i raggi luminosi della Luna, conferendo al fenomeno la classica morfologia ad anello reminescente della forma dell’astro emittente così come noi l’osserviamo.