In psicologia la percezione subliminale viene definita come
la possibilità di recepire informazioni attraverso stimoli sensoriali
che risultano al di sotto della soglia percettiva cosciente (sub-limen
letteralmente significa, appunto, “sotto la soglia”). In altre
parole il soggetto memorizza una certa informazione senza rendersene però
conto. L’esistenza di una simile percezione inconscia è oramai dimostrata
scientificamente su basi statistiche.
Partendo da questo fatto molti hanno pensato a possibili
applicazioni dei messaggi subliminali. In molti sono convinti che i messaggi
subliminali siano ampiamente usati in campo pubblicitario per convincere
i consumatori ad acquistare determinati prodotti. Queste credenze hanno
cominciato a diffondersi verso la fine degli anni Cinquanta. L’esperto
di pubblicità James Vicary aveva inserito segretamente in un film delle
brevi sequenze (della durata di un terzo di millisecondo) che riportavano
le frasi: “Mangia pop-corn” e “Bevi Coca-Cola”. Vicary
sostenne che vi fu un aumento del 18% nelle vendite della Coca-Cola e
del 58% nelle vendite dei pop-corn. L’opinione pubblica fu molto colpita
da certe dichiarazioni e cominciò a diffondersi una diffusa paura verso
i nuovi persuasori occulti. Si pensò, infatti, che la stessa tecnica potesse
essere utilizzata per fini ancora più subdoli di quelli commerciali, ad
esempio: politici, ideologici, ecc. Diverse autorità giudiziarie presero
provvedimenti per vietare l’uso di queste tecniche. Se l’opinione pubblica
e i giudici si lasciarono facilmente convincere, alcuni pubblicitari e
alcuni ricercatori di psicologia cognitiva manifestarono da subito un
certo scetticismo. Vicary non fu in grado di fornire le prove a sostegno
delle sue affermazioni che gli vennero richieste. Diversi esperimenti
condotti utilizzando la stessa tecnica non misero in evidenza alcuna variazione
dei consumi né di Coca-Cola né di pop-corn. Messo alle strette, Vicary
ammise, in un intervista del 1962, di aver inventato il tutto per fare
pubblicità alla sua agenzia pubblicitaria che si trovava in difficoltà.
Nonostante questo episodio, la credenza nell’efficacia dei messaggi subliminali
nel modificare il comportamento delle persone è dura a morire. Chi le
diede larga diffusione fu Wilson Bryan Key che, a partire dagli anni Settanta,
cominciò a pubblicare diversi libri in cui metteva in guardia i lettori
dagli effetti nefasti del subliminale. In particolare Key sostenne che
molti messaggi subliminali a sfondo sessuale erano oramai ampiamente utilizzati
non solo nei filmati televisivi e cinematografici, ma anche nelle immagini
pubblicitarie di giornali e riviste. Nonostante gli psicologi continuassero
a pubblicare i risultati di studi che mostravano al di là di ogni dubbio
l’impossibilità di modificare il comportamento delle persone per via subliminale,
la credenza continuava a resistere. In anni recenti è stata da più parti
denunciata la presenza di messaggi subliminali a sfondo satanico nella
musica rock. Nel Nevada, nell’estate del 1990, venne addirittura tenuto
un processo contro il complesso musicale dei Judas Priest e la loro casa
discografica, accusati di aver contribuito al suicidio di due adolescenti.
Secondo l’accusa in un loro brano era contenuto il messaggio subliminale
“Falla finita!”. Per fortuna prevalse il buon senso e il gruppo
musicale venne assolto (le reali cause del suicidio erano ben altre e
riconducibili alle condizioni di forte disagio sociale in cui i due ragazzi
erano vissuti).
Come sempre accade per tutte le pseudoscienze, anche la
diffusione della credenza nell’efficacia delle tecniche subliminali non
poteva non essere sfruttata commercialmente da individui privi di scrupolo.
Verso la fine degli anni Ottanta e gli inizi degli anni Novanta hanno
cominciato a diffondersi sul mercato cassette audio e video (spesso corredate
dai relativi lettori) che promettevano di raggiungere risultati miracolosi
attraverso l’uso del subliminale. I settori di presunta applicabilità
erano (e sono) tra i più disparati: miglioramento dell’autostima, delle
proprie prestazioni sessuali, dei rapporti interpersonali, del rendimento
scolastico, potenziamento della memoria, ecc. fino ad includere le promesse
di dimagrimento e il superamento di traumi infantili. Tutte queste promesse,
nonostante le rassicurazioni dei venditori, sono assolutamente illusorie.
Tutti gli studi fatti (e non sono pochi) hanno dimostrato la totale inefficacia
di tali tecniche. Ad esempio, venne condotto il seguente esperimento.
A dei volontari furono distribuiti due tipi di cassette subliminali che
avrebbero dovuto rispettivamente migliorare l’autostima e potenziare la
memoria. Solo che gli psicologi sperimentatori invertirono volontariamente
le etichette di metà delle cassette. Al termine dell’esperimento emerse
chiaramente che la maggior parte dei soggetti riteneva di aver avuto risultati
positivi. Solo che i risultati non si riferivano al reale contenuto delle
cassette, bensì a quello che compariva sull’etichetta. Così anche quelli
ai quali erano state somministrate le cassette che avrebbero dovuto migliorare
l’autostima, affermarono di aver notato un miglioramento della propria
memoria semplicemente perché questo era scritto sull’etichetta che era
stata scambiata. Questo esperimento e molti altri analoghi dimostrarono
chiaramente che l’unico effetto delle cassette subliminali è quello placebo.
Mi sembrano piuttosto significative le parole usate da Anthony
R. Pratkanis, professore di psicologia all’Università della California
e autore dell’esperimento sopra citato: “Di fatto, e nonostante
quanto si scriva su libri, giornali, o sul dorso delle cassette stesse,
le tattiche usate per influenzare a livello inconscio non si sono dimostrate
efficaci. Certamente, come per tutta la scienza, qualcuno un giorno potrà
forse sviluppare una tecnica che possa funzionare, allo stesso modo in
cui, in futuro, un chimico forse riuscirà a mutare il piombo in oro. Personalmente
io non acquisterei piombo legandomi a questa speranza“.
Per rispondere infine alla domanda specifica del lettore
circa le eventuali controindicazioni, risponderei così. Le più gravi controindicazioni
dei dispositivi subliminali commerciali sono essenzialmente due: 1) il
grave danno che producono al portafoglio del cliente e 2) la totale illusorietà
della loro efficacia.