News originale in inglese: 2006-17 - Immagini e filmati

  

I gioielli del cielo australe

Il telescopio spaziale Hubble ha ripreso l’immagine più dettagliata degli ammassi aperti NGC 265 e NGC 290 nella piccola nube di Magellano, due sfavillanti scrigni di gioielli celesti.
Le due immagini, riprese con la Advanced Camera for Surveys, mostrano una miriade di stelle con un dettaglio cristallino. Questi ammassi stellari si trovano a circa 200.000 anni-luce ed hanno una dimensione di circa 65 anni-luce.

Gli ammassi stellari possono essere tenuti assieme dalla gravità, come nel caso dei densissimi ammassi di centinaia di migliaia di stelle (ammassi globulari). Oppure sono debolmente legati, ed appaiono come gruppi di migliaia di stelle che possono assumere diverse configurazioni, come gli ammassi mostrati in queste immagini (ammassi aperti).

Le stelle negli ammassi aperti sono tutte relativamente giovani e sono nate dalla stessa nube di gas interstellari. Come vecchi compagni di scuola che si perdono di vista dopo la laurea, le stelle negli ammassi aperti rimarranno assieme solo per un breve periodo, poi si disperderanno gradualmente nello spazio. Gran parte degli ammassi aperti si disperde in capo a qualche centinaio di milioni di anni. Altri ammassi più stretti possono resistere qualche miliardo di anni.

Gli ammassi aperti costituiscono eccellenti laboratori astronomici, Le stelle che li compongono hanno masse diverse, ma tutte si trovano alla stessa distanza e si muovono all’incirca nella stessa direzione. Hanno la stessa composizione chimica e la stessa età. Esse possono quindi essere studiate e confrontate per conoscere più a fondo l’evoluzione stellare, l’età di tali ammassi, e altro ancora.

La piccola nube di Magellano, che ospita i due ammassi, è la più piccola delle due galassie nane che accompagnano la nostra Via Lattea. Prendono il nome dall’esploratore portoghese Ferdinando Magellano (1480-1521). Esse possono essere viste ad occhio nudo come delle chiazze nebulose nella costellazione del tucano, posta nell’emisfero boreale.
Entrambe le nubi sono ricche di gas e di ammassi stellari. E’ probabile che queste due galassie siano state distrutte dalle ripetute interazioni con la Via Lattea, che sono sfociate nella vigorosa attività di formazione stellare che oggi osserviamo all’interno delle nubi.

NGC 265 e NGC 290 molto probabilmente debbono la loro esistenza proprio ad uno di questi incontri-scontri con la nostra Galassia.

Le immagini sono state riprese nell’ottobre e novembre 2004 attraverso i filtri F435W, F555W e F814W (resi rispettivamente con il colore blu, verde e rosso).