La gravità è la più debole fra tutte le forze conosciute, ma è quella che
macroscopicamente sembra più intensa. Il motivo fondamentale di questo
apparente paradosso, che è poi lo stesso per il quale la gravità è così
importante nel nostro universo è che essa è sempre attrattiva, quindi non può
essere schermata. Le altre forze possono essere sia attrattive che repulsive
(per esempio due palline elettrizzate o due calamite possono attrarsi oppure
respingersi, a seconda della loro “carica”). Quando due masse si attraggono fra
loro e si avvicinano, a distanza l’effetto sarà una forza attrattiva dovuta
alla somma delle due masse. Al contrario due cariche elettriche (opposte) che si
attraggono e si avvicinano, tendono a “neutralizzarsi” in quanto l’effetto
risultante a distanza è opposto: una carica sarà attrattiva e l’altra
repulsiva. È questo, infatti, il modo in cui le altre forze si “schermano”:
realizzando un’opportuna geometria di cariche opposte a quella da schermare.
Nel caso delle cariche elettriche, il modo piuù comune per realizzare questo
schermo è la gabbia di Faraday, che consiste in una “scatola” metallica in cui
avvolgere il corpo da schermare. Nel metallo ci sono cariche libere di muoversi,
che vengono attratte dalla carica sorgente esterna. Quello che si verifica è
che le cariche nel metallo si dispongono solo sulla superfice (sostanzialmente
perchè si respingono fra di loro), realizzando spontaneamente l’opportuna
geometria di forze che, sommandosi e sottraendosi a quella originale, annulla il
campo all’interno della gabbia di Faraday.
Nel caso della gravità un dispositivo del genere è impossibile, non per
qualche motivo filosofico legato alla natura dell’energia che la
compone, ma semplicemente perchè eventuali altre masse andrebbero sempre a
sommarsi e mai a sottrarsi a quella originale.