News originale in inglese: 1994-03 - Immagini e filmati

  

Risolte singole stelle nella galassia M100

La sequenza di immagini mostra i passi successivi che testimoniano il progresso nella qualità delle immagini e le opportunità uniche per il telescopio spaziale di studiare l’Universo.

[in alto a sinistra]
Una regione esterna della galassia M100 ripresa dal sensore di seconda generazione Wide Field/Planetary Camera (WFPC-2). Questo strumento reca incorporate le ottiche correttive che annullano l’aberrazione ottica di cui soffre lo specchio primario di HST. Sebbene questa immagine non sia spettacolare come il nucleo della galassia, mostra importanti progressi nella capacità di rivelare singole stelle deboli. L’importanza di ciò sta nella possibilità di misurare la distanza della galassia in modo preciso grazie ad una classe di stelle variabili, le cefeidi, che mostrano una relazione ben precisa tra il periodo di variabilità e la loro magnitudine assoluta. Conoscendo infatti la magnitudine assoluta e quella apparente, è immediatamente ricavabile la distanza. Dallo studio di M100 ci si aspetta di individuare almeno una dozzina di variabili cefeidi, con le quali procedere alla detemrinazione della distanza.

[in alto a destra]
L’immagine è stata ripresa dalla WFPC-1 il 27 novembre 1993, pochi giorni prima della missione di riparazione di HST. La risoluzione rappresenta un notevole miglioramento rispetto a quanto è possibile ottenere da telescopi terrestri, tuttavia solo le stelle più brillanti sono individuate, il resto è immerso in un’alone indistinto a causa del difetto dello specchio primario.

[in basso a sinistra]
Un tentativo di migliorare le immagini di HST affette dall’aberrazione sferica prevedeva l’elaborazione digitale di queste per rimuovere la luce che si sparpagliava (l’85% della luce ricevuta!). Il confronto con le immagini ottenute con l’ottica corretta mostra tuttavia una serie di difetti:
– non è stato possibile recuperare le stelle deboli, annegate nel rumore di fondo
– la luminosità relatica di alcune stelle non corrisponde all’immagine elaborata al computer
Ciò dimostra che l’elaborazione migliora l’immagine esclusivamente da un punto di vista morfologico, non consente di recuperare dati scientifici.

[in basso a destra]
La stessa regione della galassia M100 ripresa con il gigantesco telescopio Hale sul Monte Palomar dotato di uno specchio da 5 metri di diametro. La risoluzione è appena al di sotto del secondo d’arco, valore notevole per una tipica nottata di osservazione.