A che punto stanno le ricerche sul paranormale in genere? Gradirei notizie fresche perché sono rimasto molto indietro.

Daryl Bem

 

In estrema sintesi possiamo tranquillamente affermare che fino a oggi non è mai stata presentata alcuna dimostrazione convincente a favore di un solo fenomeno paranormale. Anche quelle che in un primo tempo sembravano essere ricerche serie che avrebbero finalmente dimostrato l’esistenza di tali fenomeni, a un esame più attento, sono risultate essere affette da errori metodologici.

In passato non sono mancati studiosi che sono stati messi nel sacco da imbroglioni che utilizzavano trucchi per simulare improbabili fenomeni paranormali. Più recentemente, grazie anche al prezioso contributo degli illusionisti e dei comitati scettici1, gli studiosi sono diventati più accorti. Tuttavia le forti aspettative di trovare finalmente una conferma alle proprie convinzioni hanno portato diversi ricercatori a compiere, in perfetta buona fede, errori che hanno falsato i risultati delle loro ricerche.

Uno dei casi più recenti, che ha trovato un’ampia eco mediatica è accaduto nel 2010. Intorno all’11 novembre di quell’anno molte testate giornalistiche di tutto il mondo diedero ampio risalto all’imminente pubblicazione di un articolo rigorosamente scientifico che avrebbe dimostrato l’esistenza della precognizione (consapevolezza cosciente cognitiva) e della premonizione (apprensione affettiva): in altre parole la capacità di prevedere il futuro.

L’articolo si intitola “Feeling the Future: Experimental Evidence for Anomalous Retroactive Influences on Cognition and Affect” ed è stato successivamente pubblicato sulla prestigiosa rivista Journal of Personality and Social Psychology2, avendo ottenuto il giudizio favorevole di ben quattro referee. Autore è Daryl Bem della Cornell University di Ithaca, New York, ben noto e stimato ricercatore nel campo della psicologia, soprattutto per aver introdotto la teoria dell’autopercezione.

Nel suo articolo Bem ha voluto studiare il fantomatico fattore “psi”. Come lui stesso spiega nell’articolo, con tale lettera greca vengono indicati tutti quei “processi anomali di trasferimento di energie e informazioni che non hanno una spiegazione fisica o biologica”. Si tratta in pratica dei famosi fenomeni paranormali di cui si occupa da decenni la parapsicologia, senza mai essere riuscita a dimostrane l’esistenza. Era quindi del tutto comprensibile che il lavoro di Bem suscitasse interesse e clamore.

Nel suo studio, durato ben otto anni, Bem ha esaminato oltre mille studenti volontari, sottoponendoli a nove esperimenti e ottenendo, in otto casi, risultati che avrebbero confermato l’esistenza della capacità di prevedere il futuro. Bem ha condotto vari esperimenti esaminando fenomeni psicologici ben noti, invertendone però l'ordine logico-temporale. In altre parole, ciò che di solito è considerato causa di un certo comportamento, negli esperimenti è stato attuato solo dopo il verificarsi dell'evento stesso e, secondo l’autore, i processi analizzati funzionano anche se la “causa” arriva dopo: come se fossero il frutto di qualcosa che deve ancora verificarsi.

In uno dei suoi esperimenti, ad esempio, Bem ha testato un fenomeno psicologico chiamato “priming affettivo”. A un soggetto viene mostrata una parola su uno schermo. Successivamente appare un’immagine e gli viene chiesto di giudicare nel più breve tempo possibile se l'immagine è piacevole o meno. È stato oramai dimostrato che se la parola mostrata prima dell'immagine ha un significato opposto rispetto a quest’ultima (ad esempio, se viene mostrato il termine “brutto” prima di una figura piacevole) i soggetti impiegano più tempo a rispondere. Nelle ricerche di Bem, l’esperimento è stato realizzato al contrario. I soggetti vedevano l'immagine e dovevano esprimere un giudizio prima di vedere la parola che sarebbe apparsa successivamente. Secondo quanto sostenuto da Bem, quando la parola (scelta in modo casuale dal computer solo dopo la risposta) aveva un significato opposto rispetto all’immagine, i soggetti impiegavano più tempo a esprimere il loro giudizio, come se avessero “saputo” in anticipo quale parola sarebbe comparsa. In altri test, sono stati considerati ulteriori effetti psicologici: attrazione verso cose piacevoli, istinto ad allontanarsi dai pericoli, facilità con cui si richiamano parole e oggetti già visti. In tutti gli esperimenti l'ordine temporale era invertito e, secondo Bem, la retroattività della causa veniva sempre confermata.

Dai suoi risultati Bem deduce che l’esistenza della psi è una realtà e azzarda anche ipotesi sulla sua origine. Questa facoltà sarebbe stata selezionata dall’evoluzione biologica: la possibilità di prevedere i pericoli o le cose utili, infatti, presenterebbe indubbi vantaggi per la sopravivenza dell’individuo e della specie. Riguardo alla possibile spiegazione di tali facoltà paranormali, Bem non si sbilancia. Si limita ad affermare che nella scienza accade spesso che i dati empirici arrivino quando ancora non esistono teorie interpretative e che alcuni fenomeni ritenuti impossibili dalle teorie consolidate siano in seguito risultati essere assolutamente reali. E, a tale proposito, cita i fenomeni quantistici.

Lo stesso Bem aveva previsto che il suo lavoro avrebbe suscitato scetticismo nella comunità scientifica (e per questo non era necessario alcun fattore psi). Il suo articolo si concludeva infatti con una citazione di Alice nel paese delle meraviglie. “Non si può credere a una cosa impossibile!” esclama Alice al termine del suo incontro con la Regina di Cuori. E la regina risponde: “Oserei dire che non ti sei allenata molto. Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al giorno. A volte riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione”.

Effettivamente per accettare le conclusioni di Bem bisogna davvero allenarsi molto! Infatti, come già osservato, nonostante i presunti fenomeni paranormali siano stati studiati in modo serio da decenni, nessuno è mai riuscito a dimostrarne in modo convincente l’esistenza. Al di là dei trucchi deliberati (spesso presenti), tutte le volte che alcuni risultati sembravano in un primo tempo positivi, ulteriori indagini hanno sempre evidenziato errori metodologici da parte degli sperimentatori, sicuramente in buona fede, ma evidentemente incauti. Anche il lavoro di Bem rientra in questa casistica, come è stato da più parti sottolineato.

Le conclusioni di Bem sono così poco credibili che Joachim Krueger, psicologo della Brown University (Providence), pur riconoscendo l’apparente correttezza metodologica del lavoro di Bem, è arrivato ad esprimersi senza mezzi termini, su Psychology Today“Personalmente, credo che tutto ciò sia ridicolo e non possa essere vero”. Inoltre Charles Judd, responsabile editoriale del Journal of Personality and Social Psychology, ha fatto sapere che l'articolo sarà accompagnato da un editoriale che solleverà dei dubbi, come poi è puntualmente avvenuto. Ha inoltre precisato di sperare “che altri studiosi colgano la sfida e provino a replicare questi risultati”. Un gruppo dell'Università di Pittsburgh ci ha già provato, senza successo. Lo stesso Bem ha affermato di essere stato contattato da molti ricercatori che richiedevano maggiori dettagli. Gli psicologi britannici Caroline Watt e Richard Wiseman hanno inoltre criticato diversi aspetti procedurali seguiti da Bem3. Altre criticità sono state messe in evidenza da James Alcock, professore di psicologia alla York University4.

Le tesi sostenute da Bem sono straordinarie ed eclatanti. Di conseguenza, per essere accettate dal resto della comunità scientifica, avrebbero dovuto essere supportate da prove altrettanto straordinarie. Purtroppo invece i dati da lui prodotti appaiono viziati da gravi errori metodologici. Per questo motivo la stessa rivista Journal of Personality and Social Psychology è stata oggetto di dure critiche per aver accettato di pubblicare un simile lavoro che crea solo confusione e false aspettative su improbabili fenomeni paranormali. (Per gli aspetti tecnici relativi alle critiche rivolte al lavoro di Bem, si vedano i riferimenti riportati nelle note 3 e 4).

Daryl Bem non è nuovo a simili imprese. Il suo interesse per i fenomeni paranormali è infatti di vecchia data. Già nel 1994, Bem pubblicò, insieme al parapsicologo Charles Honorton, un articolo in cui si sosteneva di aver dimostrato l’esistenza del cosiddetto fenomeno Ganzfeld, ovvero una telepatia realizzata in condizioni di deprivazione sensoriale [D.J. Bem & C. Honorton, “Does psi exist? Replicable evidence for an anomalous process of information transfer”, Psychological Bulletin 115, 4, 1994]. Purtroppo tali studi non hanno mai trovato conferma da parte di altri ricercatori. Nel 1999, altri due autori pubblicarono, sulla stessa rivista, un articolo il cui titolo era esattamente l’opposto di quello di Bem e Honorton [J. Milton & R. Wiseman, “Does psi exist? Lack of replication of an anomalous process of information transfer”, Psychological Bulletin 125, 387, 1999].

Note:

1) I comitati scettici sono organizzazioni che uniscono scienziati e illusionisti con lo scopo di controllare affermazioni scientificamente eclatanti e straordinarie. Ne sono un esempio lo statunitense CSI (Committee for Skeptical Inquiry, www.csicop.org) e l’italiano CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze, www.cicap.org);

2) D. Bem, “Feeling the Future: Experimental Evidence for Anomalous Retroactive Influences on Cognition and Affect”, Journal of Personality and Social Psychology, 100(3), 407-25, 2011;

3) Si veda: https://richardwiseman.wordpress.com/2010/11/18/bems-esp-research/;

4) http://www.csicop.org/specialarticles/show/back_from_the_future.