Cos’è la mesmerizzazione?

Franz Anton Mesmer (1734-1815)                      Frontespizio del rapporto della commissione reale

Il termine mesmerizzazione fa riferimento ai trattamenti, presunti terapeutici, praticati dal medico tedesco Franz Anton Mesmer. Poiché ho trattato nei dettagli la figura di Mesmer nel mio libro La falsa scienza. Invenzioni folli, frodi e medicine miracolose dalla seconda metà del settecento a oggi (Carocci, Roma 2013), mi permetto di riportare un estratto del capitolo “Franz A. Mesmer e il magnetismo animale” (pag. 257).

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Franz Anton Mesmer1 nacque il 23 maggio 1734 a Moos, vicino al lago di Costanza, in Germania. Il padre era capocaccia del principe-arcivescovo di Costanza. Franz Anton, a soli dodici anni, divenne valletto del principe. Il principe lo ebbe in simpatia e decise di farlo studiare. Franz Anton studiò dapprima musica. A quattordici anni entrò in seminario per proseguire gli studi. Frequentò poi l’Università di Ingolstadt dove conseguì il titolo di “Emeritus studiosus”. All’Università di Vienna si laureò dapprima in giurisprudenza. In questo periodo aderì alla Massoneria. Si iscrisse infine alla facoltà di medicina e, nel 1766, conseguì il titolo di dottore in medicina con una tesi sull’influenza dei pianeti dal titolo Dissertatio phisico-medica de planetarum influxu.

Si convinse ben presto che non solo i pianeti potessero influenzare gli esseri viventi, ma che anche gli esseri viventi e le cose potessero influenzarsi a vicenda. Scrisse infatti:
 
Tutte le influenze delle cose sugli esseri trovano una corrispondenza reciproca nell’influenza degli esseri sulle cose e gli astri dominano gli esseri e le cose dell’universo2.
 
Nel 1768 Mesmer sposò la baronessa Maria Anna von Bosch, vedova del consigliere alle finanze. Ciò gli consentì di vivere nell’agiatezza e di dedicarsi ai suoi studi. Uomo di ampia cultura e dotato di un indubbio fascino personale, si introdusse benissimo nell’alta società viennese. Divenne, tra l’altro, molto amico di Wolfgang Amadeus Mozart, accomunati dalla grande passione per la musica.
Mesmer fu un convinto assertore delle teorie vitalistiche. Secondo queste teorie, i processi biologici sarebbero regolati da principi diversi da quelli che regolano il mondo inanimato. In particolare esisterebbe un spirito, fluido o energia vitale che caratterizzerebbe tutti gli esseri viventi. Mesmer sosteneva che la buona salute dipendesse dal corretto flusso di questa misteriosa energia che egli concepì come “magnetismo animale”. Si convinse quindi che un’opportuna applicazione di magneti poteva avere un effetto terapeutico sull’organismo umano. In seguito credette che le sue stesse dita potessero sprigionare i misteriosi flussi magnetici in grado di produrre lo stesso effetto terapeutico dei magneti. Mesmer prestava i suoi servizi medici presso l’ospedale spagnolo di Vienna. Su invito della moglie, le cui finanze cominciavano a scarseggiare, iniziò anche a esercitare la sua professione in casa propria. La sua residenza si trasformò ben presto in una sorta di casa di cura. Mesmer sosteneva di guarire moltissime patologie, tra cui: paralisi, insonnia, gastrite, febbri, tremori, convulsioni, e tante altre. Mesmer considerava un dono prezioso il suo magnetismo personale e per preservarlo si fece realizzare una particolare camicia di cuoio, foderata di seta, e portava sempre con sé un magnete appeso al collo.
Da appassionato melomane, Mesmer si convinse che anche la musica potesse avere un potere terapeutico. Per facilitare la guarigione dei suoi pazienti, quindi, spesso suonava in mezzo a loro un particolare strumento chiamato “armonica a cristalli” o “glassarmonica”, costituito da una serie di calotte di vetro rotanti, messe in vibrazione dalle dita inumidite.
La sua fama crebbe rapidamente, come pure i suoi introiti. Fu protagonista di guarigioni, clamorose vere o presunte, che gli procurarono una grande pubblicità. Ma, nel 1778, un incidente gli creò seri problemi. Fallì infatti clamorosamente nel tentativo di curare la cecità di una giovane musicista, figlioccia dell’imperatrice Maria Teresa. Mesmer fu costretto ad abbandonare Vienna e si trasferì a Parigi. Le sue terapie acquistarono progressivamente caratteristiche spettacolari e piuttosto appariscenti. Cominciò a esibirsi in dimostrazioni che attiravano buona parte dell’alta società francese. Durante queste dimostrazioni alcuni soggetti afferravano delle sbarre di ferro immerse in una particolare tinozza contenente “acqua magnetizzata”. In tal modo si supponeva che venissero attraversate dal fluido magnetico. Dopo qualche tempo si potevano vedere persone che gemevano, altre che si assopivano, altre ancora che avevano crisi nervose. Durante le sue performance Mesmer riusciva a indurre nei pazienti stati alterati di coscienza, che egli chiamava sonnambulismo artificiale, e che possono essere considerati precursori dell’ipnosi.
Nel 1783 Mesmer fondò una scuola di magnetismo che venne chiamata Società dell’Armonia Universale in quanto scopo delle terapie era quello di “ristabilire l’armonia del fluido universale nel corpo del malato”. Alla società aderirono importanti personalità dell’epoca. Il mesmerismo divenne una sorta di moda diffusissima nell’alta società europea. Persino l’amico Mozart, nel finale del primo atto dell’opera Così fan tutte (del 1790) introdusse un riferimento a Mesmer e alle sue teorie mediche. La cameriera Despina, travestita da medico, usa infatti una calamita definita “pietra mesmerica” per cercare di guarire due finti malati.

Oltre al successo e alla fama, tuttavia, Mesmer si attirò anche numerose critiche e, talvolta, pesanti accuse di ciarlataneria. Le polemiche che vedevano contrapposti sostenitori e detrattori del medico taumaturgo indussero il re di Francia Luigi XVI a cercare di fare chiarezza sull’attendibilità del mesmerismo. Nel 1784 Luigi XVI nominò una commissione d’inchiesta che venne guidata dal fisico Benjamin Franklin (1706-1790) e dal padre della chimica moderna Antoine Laurent Lavoisier (1743-1794). I risultati del lavoro della commissione vennero pubblicati nel Rapport des Commisaires chargés par le Roi de l’examen du Magnètisme animal, stampato con ordine reale n. 4 a Parigi dalla Casa Editrice Reale nel 17843.
Il problema che si presentò alla commissione non era semplice. Infatti Mesmer e i suoi sostenitori affermavano che il magnetismo animale non era rilevabile con i normali strumenti con i quali è possibile rilevare il normale magnetismo fisico. Di conseguenza era inutile utilizzare i consueti strumenti di misura. Lavoisier e Franklin decisero allora di concentrare lo studio della commissione sulla ricerca di eventuali effetti prodotti dalle tecniche utilizzate da Mesmer, al di là dell’accertamento della natura del presunto fluido che li produceva. Per fare questo la commissione progettò diversi test. Nei primi test gli stessi sperimentatori provarono su se stessi gli effetti della magnetizzazione, senza rilevare però alcun risultato. Decisero allora di procedere “magnetizzando” sette persone della classe sociale meno abbiente, confrontando i loro risultati con quelli di sette persone della classe superiore. Solo tre persone della classe inferiore provarono qualche effetto significativo. Sospettando che si trattasse di semplice suggestione, Lavoisier e Franklin procedettero allora a un esperimento in cui alcuni soggetti credevano di ricevere il trattamento, quando invece ciò non era vero e, viceversa, altri venivano sottoposti al trattamento, senza che lo sapessero. I risultati confermarono senza dubbio che gli effetti provati erano dovuti esclusivamente alla suggestione. Altri esperimenti consolidarono ulteriormente l’ipotesi. In definitiva non esisteva alcun “magnetismo animale”. Le apparenti guarigioni erano semplicemente dovute alla suggestionabilità dei soggetti coinvolti: oggi diremmo all’effetto placebo4.
Il lavoro della commissione reale colpisce per la modernità dei protocolli adottati. Come ebbe a dire il compianto paleontologo e divulgatore Steven Jay Gould, il rapporto della commissione rappresenta:
 
Una testimonianza durevole del potere e della bellezza della ragione…Un documento chiave nella storia della ragione umana…[esso] dovrebbe essere salvato dall’oscurità in cui si trova attualmente, tradotto in tutte le lingue e ristampato a cura delle organizzazioni che si dedicano a smascherare la ciarlataneria e difendono il pensiero razionale5.
 
Dopo il rapporto della Commissione, la vita di Mesmer continuò tra alterne vicende. Nel 1799 pubblicò un memoria dal titolo Mémoire de Franz Anton Mesmer, docteur en mèdecine, sur ses découvertes, dove faceva una sintesi delle sue teorie. Si dedicò poi all’alchimia e effettuò numerosi viaggi in Europa. Trascorse gli ultimi anni della sua vita a Meersburg, cittadina tedesca sul lago di Costanza. Morì il 5 marzo 1815, accompagnato dal suono della glassarmonica, suonata da un giovane seminarista.
 
Mesmer fu un personaggio piuttosto controverso. Fu sicuramente un uomo di grande cultura e aveva indubbiamente competenze mediche approfondite per l’epoca in cui visse. Contemporaneamente però, probabilmente a causa del suo amore per la bella vita, il lusso e la fama, non esitava a utilizzare il suo fascino personale e veri e propri metodi da imbonitore per convincere la gente dei suoi poteri. Se un merito gli si può attribuire, fu sicuramente quello di aver dimostrato, sia pure involontariamente, l’enorme potere che la suggestione può avere nell’influenzare le convinzioni degli esseri umani.
 
 
Note:
 
1) Si veda: J. Thuillier, Mesmer o l’estasi magnetica, Rizzoli, Milano 1996;
2)Ibidem;
3) La traduzione italiana del rapporto è stata integralmente pubblicata sulla rivista del CICAP “Scienza & Paranormale”, 50 -XI, Edizioni CICAP, Padova 2003;
4) F. Benedetti, L’effetto placebo. Breve viaggio tra mente e corpo, Carocci, Roma 2011; G. Dobrilla, Placebo e dintorni. Breve viaggio tra realtà e illusione, Pensiero Scientifico, Roma 2004;
5) S.J. Gould, Bravo brontosauro. Riflessioni di storia naturale, Feltrinelli, Milano 2002.