Il carbon black, in italiano conosciuto come nerofumo, è un prodotto industriale ottenuto per combustione di olefine e gas organici a temperatura controllata, in modo da ottenere un prodotto finale finemente disperso.
E’ composto principalmente da nano/micro-particelle di carbonio in varie strutture allomeriche grafite/carbonio/fullereni e viene utilizzato in molte applicazioni come colorante, addensante, assorbente, nell’industria della plastica e gomma, catrami.
ICSC: 0471
NEROFUMO, Sinonimi: Furnace black, Acetylene black, Fuliggine,
CAS # 1333-86-4 , RTECS # FF5800000 , EINECS # 215-609-9,
Consultando la sua scheda internazionale di sicurezza possiamo farci un’idea del prodotto e della sua eventuale pericolosità; ne riportiamo alcuni dati principali:
Punto di fusione: ca. 3550°C, Densità relativa (acqua=1): 1.8-2.1, Solubilità in acqua: insolubile , Temperatura di auto-accensione: superiore a 500°C, Massa atomica: 12.0
Classificazione GHS
Attenzione, Sospettato di provocare il cancro
Può provocare danni ai polmoni in caso di esposizione prolungata o ripetute se inalato
DATI IMPORTANTI
STATO FISICO: PELLETS NERI
ASPETTO: POLVERE MOLTO FINE, INODORE
PERICOLI FISICI: Le nubi di polvere possono incendiarsi a contatto di superfici intensamente riscaldate (oltre i 500°C).
PERICOLI CHIMICI: La sostanza è un forte agente riducente e reagisce violentemente con ossidanti. Reagisce violentemente con molti composti.
LIMITI DI ESPOSIZIONE OCCUPAZIONALE:
TLV: 3.5 mg/m³ come TWA A4 ( non classificabile come cancerogeno per l’uomo); (ACGIH 2010).
MAK: Classe di cancerogenicità: 3B (DFG 2009).
VIE DI ESPOSIZIONE: La sostanza può essere assorbita nell’organismo per inalazione.
RISCHI PER INALAZIONE: Una concentrazione dannosa di particelle areodisperse può essere raggiunta rapidamente quando disperso.
EFFETTI DELL’ESPOSIZIONE A BREVE TERMINE: Può causare irritazione meccanica.
EFFETTI DELL’ESPOSIZIONE RIPETUTA O A LUNGO TERMINE: I polmoni possono essere danneggiati per un’esposizione ripetuta o prolungata. E’ possibile che questa sostanza sia cancerogena per l’uomo.
Da quanto riportato sopra emerge che i pericoli principali del nerofumo sono legati a due aspetti principali: sono polveri finissime e molto combustibili a contatto con sorgenti di calore e superfici calde al di sopra dei 500°C.
Data la dimensione delle particelle l’inalazione è sicuramente una fonte di problemi se prolungata e ripetuta come negli ambienti di lavoro, nei quali occorre utilizzare gli indumenti di protezione soprattutto delle vie respiratorie.
Una volta inglobato nelle gomme nella plastica la sua pericolosità diminuisce drasticamente se non addirittura a scomparire in proporzione al rapporto tra la matrice plastica ed il carbon-black ed alla stabilità della plastica stessa. Quindi se la gomma o la plastica in cui è inglobato come additivo/colorante si disgrega, il nerofumo può ritornare allo stato polverulento/polveri fini e rientrare nel ciclo di inquinamento libero in atmosfera/suolo.
L’inclusione in prodotti e materie plastiche definitivamente il problema , ma lo riduce e lo riporta a tempistiche più prolungate. Quindi prima dovrebbe decomporsi la matrice in cui è inglobato il carbon-black e successivamente verrebbe rilasciato nuovamente nell’ambiente. Tuttavia in questo scenario è possibile che la decomposizione delle materie plastiche porti a sottoprodotti della plastica più dannosi del carbon-black stesso.