Premettendo che nello spazio l’attrito è quasi pari a 0, sarebbe possibile sfruttare questa caratteristica per ottenere da motori a calamite un moto QUASI perpetuo? Nel caso in cui ciò fosse possibile quale sarebbe il miglior metodo per portare sulla terra l’energia creata da questo motore?

Prima di analizzare il punto centrale della questione posta bisogna innanzitutto notare che in un motore la maggior parte della dissipazione proviene dall’attrito radente presente tra i diversi componenti del motore piuttosto che dall’attrito viscoso con l’aria. Quindi per avere un motore che non dissipi o che dissipi pochissimo per attrito non è tanto importante la sua immersione in un vuoto spinto. Per evitare l’attrito  sarebbe necessario costruire un motore in cui i componenti interagiscono senza toccarsi direttamente, cosa che potrebbe sembrare apparentemente possibile usando oggetti magnetizzati. In tal caso potrebbe sembrare possibile disporre dei pezzi che, grazie ad un gioco combinato di attrazioni e repulsioni, si muovano come se fossero incernierati tra loro ma senza toccarsi direttamente. In realtà ciò non è possibile perché non è possibile costruire un sistema che si regga in equilibrio stabile solo sfruttando forze di tipo magnetico, esistono teoremi di Meccanica Analitica che lo dimostrano ampiamente. Oggetti disposti in questo modo sarebbero sempre in bilico tra la possibilità di separarsi indefinitamente (e quindi sarebbe necessario costruire un contenitore contro il quale il contatto sarebbe inevitabile) e quella di ruotare in modo anomalo (cioè non previsto dal funzionamento che si auspica) e poi attrarsi in modo che entrino quindi in contatto.

Ma anche se fosse possibile costruire una cosa del genere, e quindi ottenere un sistema meccanico che riesca, una volta messo in moto, a non fermarsi mai per attrito, non è possibile sfruttare questo oggetto per produrre energia, perché l’energia si conserva. Qualunque sistema del genere che non riceva energia dall’esterno non può contenere più energia di quella che è stata impiegata per metterlo in moto. Nel momento in cui si costruisca un sistema di estrazione di energia da questo motore, questo sistema attinge necessariamente all’energia contenuta nel sistema fisico che quindi rallenterà il proprio movimento progressivamente nel tempo fino a fermarsi.

Alla fine del processo l’energia estratta, nella migliore delle ipotesi, sarà uguale a quelle spesa per la messa in funzione e quindi non c’è nessun guadagno energetico da questo processo, semplicemente perché tutto il sistema non attinge a nessuna fonte di energia esterna. Nel caso di una sorgente esterna di energia (ad esempio il Sole) non sarebbe di nessuna convenienza usare questo fantomatico motore come sistema intermedio, non potrebbe mai esserci un guadagno maggiore che estrarre direttamente l’energia dalla radiazione solare.