Ciao. Vorrei sapere come si formano le scogliere coralline nei mari tropicali e quale è la loro importanza dal punto di vista geologico/paleontologico. Grazie.

“..sembra quasi che terra e acqua lottino per contendersi il predominio..”.In questa frase di Charles Darwin, estrapolata dal suo famoso scritto Viaggio di un naturalista intorno al mondo, è racchiusa l’essenza della spiegazione sull’origine delle formazioni coralline.

Innanzitutto, il naturalista le divide in 3 grandi categorie: gli atolli, le barriere e le scogliere costiere, anche se il denominatore comune di queste costruzioni calcaree restano sempre gli animali e i vegetali che le edificano, in particolare Alghe, Coralli e Briozoi. Si tratta di organismi che in genere vivono in colonia e si sviluppano rapidamente: presentano una parte organica e una struttura scheletrica calcarea periferica che li sorregge; la prima si decompone quando l’organismo muore, mentre la seconda resta, e partecipa alla formazione e consolidamento della nuova roccia sottomarina in via di accrescimento. Lo spessore del deposito carbonatico aumenta poiché queste colonie sono formate da individui che si accrescono uno sull’altro, avviene cioè un accumulo di organismi marini che si sviluppa più in altezza che in larghezza, per cause che spiegheremo in seguito. I loro fattori limitanti, inoltre, li confinano a vivere entro temperature dell’acqua prossime ai 20 °C per l’intero corso dell’anno, così come la profondità del mare che deve restare compresa entro la zona eufotica di 35 e 55 metri, come riferisce lo stesso Darwin. Quindi queste formazioni calcaree sono tipiche dei mari tropicali.

L’atollo, secondo il Darwin, è composto da un gruppo di isole più o meno collegate che, viste dall’alto, sembrano formare una circonferenza o elisse più o meno irregolare che delimitano una laguna di mare poco profondo e ricco di sedimenti e forme di vita (fig. 1 e 2).

fig 1

 

fig 2

Il diametro o l’asse maggiore di questo anello formato da isole può raggiungere anche i 100 km, mentre la larghezza delle isole può essere al massimo di 1 km. Su queste si sviluppa solitamente una lussureggiante vegetazione. Le barriere coralline, invece, si estendono parallele alle coste di un continente o di una grande isola, oppure circondano isole più piccole; in entrambi i casi sono separate dalla terra da un canale ampio e piuttosto profondo, analogo alla laguna all’interno di un atollo (fig. 3). Alla terza e ultima categoria appartengono le scogliere coralline, dette anche scogliere marginali perché si trovano strettamente attaccate alla costa sia delle isole che dei continenti.

 

fig 3

Nei primi due casi, dunque, è pertinente domandarsi perché mai queste scogliere con i loro larghi e profondi canali (lagune) si trovano così lontano dalle terre che circondano? Inoltre, su che cosa poggiano i coralli delle scogliere se si sviluppano solo a basse profondità? E ancora, come possono i coralli, se hanno bisogno della luce, dare origine a isole che si innalzano per migliaia di metri?

Darwin formulò un’ipotesi che offre ancora oggi una spiegazione plausibile circa l’origine delle scogliere coralline. Egli riferisce che nessuna teoria sulla formazione delle scogliere coralline sarà soddisfacente se non tiene conto di tutte e 3 le classi sopra menzionate. Quindi parte con il considerare un’isola circondata da una scogliera di coralli marginali; l’isola può anche essere la sommità emersa di un vulcano inattivo che si è originato dal fondo del mare (fig. 4).

fig 4

L’azione erosiva e incessante delle onde del mare o dell’oceano smantelleranno progressivamente l’isola fino al livello del mare. Se si immagina simultaneamente anche un lento e graduale sprofondamento dell’isola stessa per movimenti tettonici al di sotto delle onde, allora la crescita attiva dei coralli e delle alghe bilancerà la subsidenza e darà origine alla barriera (fig. 5 e 6).

fig 5

fig 6

In tal modo il centro eruttivo o la sommità dell’isola può scomparire e viene sostituito da un atollo con una laguna centrale (fig.7). “Se invece di un isola avessimo preso in considerazione un continente orlato da scogliere coralline, e avessimo immaginato un abbassamento delle coste continentali, il risultato sarebbe stato evidentemente quello di una grande barriera rettilinea separata dalla terra mediante un canale ampio e profondo, simile a quelli esistenti lungo l’Australia e la Nuova Caledonia” (1, 518).

fig 7

Le perforazioni eseguite su alcuni atolli più di 100 anni dopo che Darwin aveva enunciato la sua teoria hanno fornito conferme inequivocabili: al di sotto di centinaia di metri di spessore di coralli sono state incontrate rocce vulcaniche. Alcuni decenni dopo, la teoria della tettonica a placche, spiegò sia il vulcanismo sia la subsidenza dell’isola, derivante dal lento raffreddamento e della contrazione delle placche.

 

Ringraziamenti:

 

1-Darwin C., 2009; Viaggio di un naturalista intorno al mondo; Feltrinelli

2-Press F. and Siever R.; 1997; Capire la Terra; Zanichelli

3-Tozzi M; 2005; Scienze Naturali; Motta Editore