L’inclinazione dell’asse terrestre sul piano orbitale vale attualmente appena meno di 23,5°, ed è soggetta ad una variazione lentissima, dell’ordine di 0,01° per secolo. Può quindi essere considerato tranquillamente costante per periodi di qualche decennio.
Ne consegue che due località poste a latitudini opposte (per esempio, +40° e –40°, la longitudine è irrilevante) hanno un irraggiamento solare quasi identico. Quasi identico perché la durata delle stagioni non è esattamente la stessa, né da una stagione all’altra né per la stessa stagione in anni diversi. Inoltre la distanza Terra-Sole varia, sia pure di poco, nel corso dell’anno, in quanto l’orbita del nostro pianeta è notoriamente ellittica. La minima distanza dal Sole si ha attorno al 4 gennaio, la massima attorno al 4 luglio. Ma tutto ciò, che pure influenza le ore di irraggiamento annue, ha un effetto minimo sul clima di una certa località. Ciò che domina è la disposizione delle masse continentali e degli oceani, la circolazione dell’aria e delle acque, ecc. Basti pensare che New York, che ha inverni assai lunghi e rigidi, è alla stessa latitudine di Napoli, dove spesso nemmeno si accende il riscaldamento. Le due città ricevono esattamente le stesse ore di irraggiamento solare ogni anno.
Per la durata delle stagioni si veda questa mia precedente risposta:
www.vialattea.net/esperti/php/risposta.php?num=12217
Infine, per i curiosi, questa formula esprime, in gradi decimali, l’inclinazione dell’asse terrestre, normalmente indicata con epsilon, per un determinato istante:
epsilon = 23,452294 – 0,0130125 * Ts – 0,00000164 * Ts^2 + 0,000000503 * Ts^3
Dove Ts è il tempo secolare, ovvero il numero di secoli passati dal primo gennaio 1900. Quindi oggi (giugno 2008) Ts vale circa 1,085. La formula ha validità di qualche migliaio di anni avanti e indietro dalla nostra epoca, ed è tratta da "Astronomical Alghoritms" di J. Meeus.