Sono uno studente di ingegneria meccanica e ho trovato non poche difficoltà a capire come funzionano le coordinate cilindriche e soprattutto quelle sferiche di un vettore. Specialmente non riesco a capire come si fanno le derivate per poi trovare le velocità e le accelerazioni. Vi ringrazio.

Innanzitutto ricordiamo la definizioni dei diversi sistemi di coordinate.

Una volta fissato un sistema di riferimento ortogonale 3D nello spazio le coordinate cartesiane del punto P si ottengono semplicemente dalle proiezioni ortogonali su ciascun asse:

Le coordinate cilindriche conservano la coordinata z di quelle cartesiane ma sostituiscono le altre due con la coordinata r, che è la distanza tra la proiezione del punto P sul piano xy e l’origine, e la coordinata angolare θ, che è l’angolo formato tra il segmento che individua r e l’asse x:

 

Dalla definizione si ricavano facilmente le formule di passaggio con le coordinate cartesiane:

x=r cosθ, y=r sinθ

e

r=√(x2+y2), θ=arctan(y/x) [+π se x è negativo].

 Le coordinate sferiche abbandonano completamente quelle cartesiane, a fianco della coordinata angolare θ, identica a quella cilindrica, viene introdotta un’altra coordinata angolare φ, che è l’angolo formato tra il vettore posizione di P e l’asse z, inoltre compare ancora una coordinata indicata con r, ma stavolta è la distanza completa tra P e l’origine degli assi:

Anche in questo caso è facile calcolare le formule di passaggio alle coordinate cartesiane:

 x=r sinφ cosθ, y=r sinφ sinθ, z=r cosφ

e

r=√(x2+y2+z2), θ=arctan(y/x) [+π se x è negativo], φ=arccos[z/√(x2+y2+z2)].

Per poter eseguire le derivate rispetto al tempo del vettore posizione P è comodo considerarlo scomposto in maniera opportuna a seconda del insieme di coordinate che si utilizza. Nel caso delle coordinate cartesiane è comodo considerare il vettore P scritto così

P=x Ex+y Ey+z Ez

dove Ex, Ey ed Ez sono i versori degli assi (cioè vettori di modulo 1 orientati esattamente come gli assi cui si riferiscono), le cui componenti sono Ex=(1,0,0), Ey=(0,1,0) ed Ez=(0,0,1). Le derivate per ottenere velocità V e accelerazione A sono facili da eseguire, in quanto i tre versori sono costanti nel tempo

V=P=x’ Ex+y’ Ey+z’ Ez

 A=P”=x” Ex+y” Ey+z” Ez

da cui ricaviamo immediatamente che la velocità è un vettore le cui componenti cartesiane sono le derivate prime delle componenti cartesiane del vettore posizione rispetto al tempo e l’accelerazione è un vettore le cui componenti cartesiane sono le derivate seconde delle componenti cartesiane del vettore posizione rispetto al tempo.

Nel caso delle coordinate cilindriche è comodo esprimere il vettore P nel modo seguente:

P=r Θθ+z Ez

dove Θθ è il versore della proiezione di P sul piano xy, con componenti Θθ=(cosθ,sinθ,0). Procedendo alla derivata prima osserviamo che dei due versori solo Ez è costante nel tempo, per cui la derivata del primo dei due addendi dovrà essere eseguita con la formula della derivata di un prodotto [(f g)=f g+f g], per cui si ha

V=P=r’ Θθ+r Θθ+z’ Ez

ma Θθ=θ(-sinθ,cosθ,0)=θΘθ+π/2, quindi

V=P=r’ Θθ+r θΘθ+π/2+z’ Ez

da cui si deduce che se l’unico movimento del vettore P è una rotazione intorno all’asse z allora la velocità sarà perpendicolare a P (in quanto l’unico termine non nullo di questa derivata sarebbe quello relativo al versore Θθ+π/2) che è ruotato di π/2 rispetto a Θθ. Passando alla derivata seconda, per avere l’accelerazione, otteniamo

 A=P=r” Θθ+2 r’ θΘθ+π/2+r (θΘθ+π/2+θΘθ+π/2)+z” Ez

analogamente a prima Θθ+π/2=θΘθ+π=Θθ, per cui

A=P=r” Θθ+2 r’ θΘθ+π/2+r (θΘθ+π/2θ2 Θθ)+z” Ez.

 Analogamente a prima, nel caso di sola rotazione intorno all’asse z l’accelerazione risulterà essere un vettore diretto istante per istante verso l’asse di rotazione.

Nel caso delle coordinate sferiche è opportuno rappresentare P nella forma

P=r Ωθ,φ

dove Ωθ,φ è il versore di P e quindi Ωθ,φ=(sinφ cosθ,sinφ sinθ,cosφ). Procedendo alla derivata prima

V=P=r’ Ωθ,φ+r Ωθ,φ

ma

Ωθ,φ=(θ sinφ sinθ+φcosφ cosθ,θ sinφ cosθ+φcosφ sinθ,φsinφ)=

sinφ (sinθ,cosθ,0)+φ(cosφ cosθ,cosφ sinθ,sinφ)=

sinφ Θθ+π/2+φΩθ,φ+π/2,

quindi

V=P=r’ Ωθ,φ+r (θsinφ Θθ+π/2+φΩθ,φ+π/2).

Procedendo alla derivata successiva si ottiene l’accelerazione,

A=P=r” Ωθ,φ+2 r’ (θsinφ Θθ+π/2+φΩθ,φ+π/2)+

+r [sinφ (θΘθ+π/2θ2 Θθ)φ2 Ωθ,φ+φΩθ,φ+π/2]

per ottenere questo il risultato è stato tenuto conto di quanto calcolato prima per Ωθ,φe che Θθ+π=Θθ, Ωθ,φ+π=Ωθ,φ.