I ricercatori sono esseri umani e spesso anch’essi, come chiunque altro, possono essere vittime di pregiudizi, aspettative ed emozioni che possono influenzare anche pesantemente il loro lavoro. La storia della scienza conferma questa affermazione.
Anche nel campo della fisica di base gli esempi non mancano. Nel 1994 il fisico Franco Selleri, in un suo libro dedicato al dibattito sulle interpretazioni della meccanica quantistica [1], aveva presentato una rassegna in cui analizzava diverse ricerche condotte da fisici con evidenti tendenze misticheggianti e/o apertamente favorevoli ai fenomeni paranormali. Ecco alcuni esempi così come sono stati segnalati da E. Scalas in un suo articolo[2].
Costa de Beauregard, convinto dell’esistenza di azioni parapsicologiche del pensiero sulla materia, ha presentato una teoria che le incorpora[3].
Il fisico Klein è giunto a conclusioni animiste a partire dal problema della misurazione in meccanica quantistica: per lui è naturale supporre che coscienza, memoria e libertà siano proprietà fondamentali delle particelle subatomiche[1].
Hall, Kim, McElroy e Shimony hanno verificato sperimentalmente gli effetti del pensiero dell’osservatore sul comportamento di un sistema quantistico, senza peraltro trovarne alcuno[4].
Selleri osserva poi come vi siano stati tentativi da parte di movimenti religiosi per coinvolgere scienziati inclini al misticismo e alle pseudoscienze in congressi, tavole rotonde e conferenze. Tra le nuove religioni troviamo la Chiesa dell’Unificazione del reverendo Moon e le tre università del guru Maharishi Mahesh Yogi (il divulgatore della meditazione trascendentale, che peraltro risulta pure laureato in fisica all’università di Allahabad nel 1940 a detta di Eileen Barker[5]). Un allievo del guru così esordiva in un suo lavoro[1]: «Consideriamo la proposizione di Maharishi Mahesh Yogi secondo cui il campo unificato della fisica moderna e il campo della “coscienza pura” sono identici».
Le posizioni misticheggianti di alcuni fisici derivano sostanzialmente da interpretazioni estremiste della meccanica quantistica. È vero che in meccanica quantistica gioca un ruolo fondamentale il processo di misura. Tale processo determina il cosiddetto "collasso della funzione d’onda" che a sua volta determina lo stato finale del sistema (che risulta invece in una “sovrapposizione di stati” prima che la misura venga effettuata). Tuttavia il processo di misura non consiste affatto in un’interazione con la psiche dell’osservatore come qualcuno vorrebbe fare credere. È possibile infatti sviluppare un’interpretazione del processo di misura in meccanica quantistica del tutto indipendente dalla psiche dell’osservatore.
Come è noto, in campo scientifico la posizione dei singoli ricercatori conta assai poco. Quello che conta sono le affermazioni condivise dall’intera comunità internazionale. E fino a oggi la comunità scientifica non ha mai accettato nemmeno una delle affermazioni secondo le quali la psiche umana possa in qualche maniera influenzare la realtà materiale.
Riferimenti:
[1] F. Selleri, Le Grand Debat de la Theorie Quantique, Flammarion, Parigi 1994;
[2] E. Scalas, "Fisici e pseudoscienze. Tendenze antiscientifiche nella fisica teorica", Scienza & Paranormale n. 12, pp. 46-47, 1996;
[3] O. Costa de Beauregard, Physics Letters A, 67, p. 171, 1978;
[4] J. Hall, C. Kim, B. McElroy e A Shimony, Foundations of Physics 7, p. 759, 1977;
[5] E. Barker, I nuovi movimenti religiosi, p. 285, Mondadori, Milano 1992.