La stella polare è il centro della nostra galassia ?

Qualcuno, sicuramente, avrà storto il naso ma, in un mondo che sempre più predilige i sensazionalismi e gli scoops cui ci si guarda bene dal far seguire una corretta e completa informazione, la domanda posta dal lettore non dovrebbe stupire più di tanto.
Immaginiamo che si tratti di una persona giovane che, da qualche parte, avrà sentito dire o letto che “la Stella Polare è l’unico oggetto del cielo che sta fermo tutto l’anno e che tutte le altre stelle gli ruotano intorno compiendo un intero giro nell’arco di dodici mesi”.
Se le cose stanno così e se non si è andati oltre l’informazione così come presentata è facile pensare che il luogo (o l’oggetto) attorno a cui ruotano tutte le stelle non sia altro che il nucleo della Galassia.
Basta però indurre il nostro amico ad una semplice riflessione per fargli capire che le cose non stanno così.
Infatti è vero che tutte le stelle che noi vediamo “nell’emisfero boreale” sembrano ruotare annualmente attorno alla Stella Polare (alfa Ursae Minoris), ma è altrettanto vero che le stelle dell’emisfero australe sembrano fare altrettanto attorno ad un punto situato nella costellazione Octans (dove non si osserva una specifica stella brillante).
Allora il centro della Galassia, per un osservatore australe, si troverebbe nell’Octans.
Due centri galattici opposti rispetto alla Terra sono decisamente fuori luogo ed improponibili!!!
L’apparente rotazione delle stelle boreali attorno alla Stella Polare e di quelle australi attorno al punto in Octans è semplicemente dovuta al moto di rivoluzione della Terra attorno al Sole, che modifica ciclicamente la prospettiva sotto la quale vengono viste le stelle dell’intero cielo.
Poiché l’asse di rotazione della Terra punta a nord verso la Stella Polare abbiamo la sensazione che la stella stia ferma e che tutte le altre le ruotino attorno.
Questa situazione, comunque, è transitoria in quanto la Terra non mantiene costantemente fermo nel tempo l’orientamento del proprio asse di rotazione. Per varie motivazioni che qui non è il caso di spiegare, il nostro pianeta si comporta come una trottola il cui asse di rotazione si sposta di continuo descrivendo una forma a cono. Questo moto, detto di “precessione” fa sì che l’asse di rotazione proietti verso il cielo una figura a cerchio attorno ad una posizione intermedia centrale. Per descrivere tale cerchio la Terra impiega 25.760 anni e, attualmente, l’asse punta nelle vicinanze (prospettiche) di alfa Ursae Minoris. Intorno all’anno 4000 la stella polare sarà “gamma Cephei” mentre verso l’anno 14000 sarà la volta di Vega, la stella più brillante nella costellazione della Lyra.
Analogo fenomeno si avrà per l’emisfero australe con protagoniste altre stelle.
Il centro della Galassia si trova invece in direzione della costellazione Sagittarius, ad una distanza di 28.000 anni luce da noi. Attorno a quel punto ruotano “realmente” tutte le stelle della Galassia, compreso il nostro sistema solare che impiega circa 200 milioni di anni per effettuare un intero giro di rivoluzione alla velocità di 250 km/s.
In questo lungo lasso di tempo cambiano ciclicamente le prospettive di vista dell’Universo extragalattico, nè più nè meno di quanto abbiamo accennato per il movimento annuo apparente delle stelle attorno al polo nord celeste. Solo che i tempi in gioco sono così lunghi e le distanze talmente enormi che non ci è dato di accorgercene, data la nostra breve vita di esseri umani.