Perché i fenomeni paranormali si vogliono studiare con la scienza classica? Infatti, se sono paranormali essi non sottostanno alle leggi fisiche e matematiche da noi conosciute. Non sarebbe il caso di partire da indagini diverse? (non ho idea di quali)

Carte Zener, utilizzate negli esperimenti di telepatia

Il problema fondamentale quando si parla di fenomeni paranormali è l’accertamento della loro esistenza, al di là delle possibili interpretazioni che si potrebbero fornire una volta accertata la loro realtà.
Per definizione, i fenomeni paranormali sono fenomeni materiali che sarebbero rilevabili empiricamente, ovvero attraverso i nostri organi di senso, eventualmente coadiuvati da strumenti di osservazione. Il miglior metodo che l’umanità abbia saputo inventare per lo studio dei fenomeni rilevabili empiricamente è proprio la scienza. Quindi non si capisce per quale motivo l’esistenza dei fenomeni paranormali dovrebbe essere indagata con strumenti differenti da quelli che la scienza offre. Se, ad esempio, un soggetto afferma di poter spostare un oggetto con la forza del pensiero, occorrerà necessariamente predisporre un controllo delle sue affermazioni che utilizzi proprio gli strumenti della scienza: bisognerà infatti prendere tutte le precauzioni per evitare trucchi, eliminare tutte le possibili cause naturali che possono determinare lo spostamento dell’oggetto, utilizzare strumenti sensibili per apprezzarne spostamenti anche minimi, ecc. Per quale motivo dovremmo pensare di utilizzare strumenti differenti da quelli che hanno costantemente dimostrato la loro efficacia nell’accertamento dei fenomeni materiali?

Diverso è il discorso relativo all’interpretazione. Nel momento in cui si accertasse al di là di ogni legittimo dubbio l’esistenza di un fenomeno che le attuali teorie scientifiche non riescono a interpretare, è ovvio che sarebbe necessario cercare di elaborare nuove teorie in grado di inquadrare in modo coerente il nuovo fenomeno osservato. Questo è sempre accaduto nella storia della scienza. Ad esempio, una volta accertati fenomeni quali l’effetto fotoelettrico o lo spettro del corpo nero, che la fisica classica non riusciva a interpretare, è stato necessario inventare una nuova teoria: la meccanica quantistica. Ma non è stato affatto necessario ideare un nuovo metodo per accertare l’esistenza di suddetti fenomeni.
Finché qualcuno non dimostrerà, inevitabilmente con i metodi della scienza, l’esistenza dei fenomeni paranormali è perfettamente inutile elaborare teorie e modelli interpretativi differenti da quelli che hanno fino a oggi dimostrato la loro efficacia nel razionalizzare i fatti osservabili.

Per cercare di essere ancora più chiaro, voglio concludere la risposta con un paragone sportivo. Supponiamo che esista un atleta che sostenga di correre i cento metri piani in sette secondi netti. Le commissioni olimpiche chiederebbero all’atleta di dimostrare la propria affermazione sottoponendosi alle normali misure che i cronometristi eseguono per verificare un record. Se l’atleta pretendesse di essere cronometrato con strumenti diversi, immediatamente susciterebbe sospetto e le sue affermazioni non verrebbero certo accettate dai comitati sportivi internazionali. Se al contrario l’atleta, sottoponendosi al consueto cronometraggio, risultasse davvero in grado di correre i cento metri in sette secondi, sarebbe sicuramente interessante cercare di capire quali siano le ragioni di queste sue straordinarie prestazioni. In altre parole si ricercherebbe una teoria in grado di spiegare il suo eccezionale risultato.