Il fatto che la distanza Terra-Sole sia variabile lungo l’anno, il che accade perche’ l’orbita terrestre e’ ellittica, fa si’ che quando nell’emisfero boreale e’ inverno, la distanza dal Sole e’ minima, viceversa d’estate. La variazione rispetto alla distanza media ammonta a circa il 3%. Dunque questo effetto tende a mitigare gli eccessi di temperatura per l’emisfero boreale, e ad accentuarli per quello australe. Va notato che cio’ accade solo in questi millenni, perche’ i moti millenari del pianeta spostano lentamente la data in cui la Terra passa al perielio.
Chiaramente questa variazione della distanza ha effetti sul clima del nostro pianeta. Il matematico serbo Milankovitch negli anni ’20 propose una teoria per spiegare i mutamenti climatici globali, come ad esempio le glaciazioni, facendo riferimento a tre cicli fondamentali:
– inclinazione dell’asse terrestre (ciclo di 13.000 anni)
– precessione degli equinozi (ciclo di 26.000 anni)
– eccentricita’ dell’orbita terrestre (ciclo di 96.000 anni).
Nonostante la teoria abbia solide basi astronomiche, rimane tuttavia controversa.
Inoltre per la meccanica celeste, le perturbazioni del Sole sul moto della Luna e sull’asse terrestre hanno periodicita’ annuali proprio perche’ l’intensità varia con il quadrato della distanza.
Se l’orbita terrestre fosse esattamente circolare, molte equazioni della meccanica celeste sarebbero ben piu’ semplici.