Su Repubblica di oggi “Casi inusuali ma che fanno parte della medicina”, commenta il primario.. Ormai sto sempre più attento alle notizie scientifiche che sono pubblicate sui quotidiani ma stavolta o debbo modificare il mio concetto di vita o veramente si tratta di pseudoscienza

 Un elettrocardiogramma

Il fatto cui il lettore fa riferimento è accaduto il 12 ottobre 2005 all’ospedale Carlo Poma di Mantova e ha avuto come protagonista un pensionato di 73 anni. Secondo quanto si è appreso dai giornali, il pensionato era ricoverato da alcuni giorni per alcune patologie. Al mattino del giorno 12 ottobre è stato improvvisamente colpito da infarto. Nonostante il tempestivo intervento dei sanitari che gli hanno praticato un massaggio cardiaco, alle ore 7,25 il cuore del pensionato si arrestava, o per lo meno così è sembrato ai medici. Alle ore 8 gli stessi sanitari telefonavano ai familiari per comunicarne il decesso. Come previsto dalla legge, l’uomo doveva rimanere due ore in osservazione sul lettino dell’unità coronarica, collegato agli strumenti di controllo. Alle ore 8, e cioè 35 minuti dopo il presunto arresto cardiaco, il monitor cominciava a rilevare i primi segnali di battito cardiaco: il cuore, seppur molto lentamente, aveva ripreso a battere autonomamente e il paziente si era mosso. L’anziano si è poi ripreso, ha cominciato a respirare autonomamente e a pronunciare qualche parola, dimostrando di non aver riportato alcun danno cerebrale.

Oltre alla dichiarazione del primario riportata dal lettore, altri medici hanno espresso il loro parere. Ad esempio un cardiologo ha dichiarato: “Può succedere che qualche piccolo movimento elettrico del cuore, non rilevato dalla macchina, vi sia stato, magari un battito al minuto, e probabilmente quello è bastato a tenerlo in vita”.

Contrariamente a quello che hanno titolato molti giornali, quindi non si può parlare di resurrezione semplicemente perché non vi è alcuna evidenza certa che il pensionato fosse realmente morto. Per constatare la morte di una persona è infatti necessario rilevarne la totale assenza di attività cerebrale. Nel caso del pensionato di Mantova, tale constatazione non è avvenuta ed evidentemente il suo cervello è rimasto attivo per tutti i 35 minuti di un arresto cardiaco solo apparente.